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Crudeltà

Autore:
Koren Shadmi
Editore:
NPE Editore

Il nostro giudizio

Il racconto breve è un genere tanto sfortunato quanto complesso, in qualsiasi forma lo si voglia considerare. La short story spaventa, soprattutto distributori ed editori che la considerano ai limiti dell’invendibilità, eppure diversi autori di grande talento ci si sono cimentati con risultati incredibili. Lynch ha girato diversi corti davvero fuori dagli schemi, per la letteratura in prosa mi limito a citare Raymond Carver, nel fumetto abbiamo Richard Corben, Alan Moore, Hirohiko Araki. E Koren Shadmi.

L’autore israeliano naturalizzato americano ha già dimostrato, con opere come Love Addict  e Abbadon di non avere granché da dimostrare per quanto riguarda volumi lunghi e strutturati, ma è con Crudeltà, il volume che raccoglie tutte le sue antologie di racconti brevi a fumetti, che Shadmi dimostra tutta la sua grande versatilità. Le short stories di Shadmi spaziano dall’intimista al surreale spinto, passando per la fantascienza, passando per il pezzo di graphic journalism che chiude la raccolta, anomalo e dissonante ma non per questo di qualità inferiore, con grande disinvoltura ma senza perdere una marca stilistica forte che identifica l’autore in maniera inconfondibile.

Crudeltà è un’indagine profonda dell’animo umano, dei suoi moti più intimi e dell’incomunicabilità che rende i protagonisti dei racconti persone fondamentalmente sole. La cifra di Shadmi è la sintesi, in uno spazio molto breve l’autore riesce a dire tutto quello che ha in mente giocando spesso con il potere espressivo dei simboli spiazzanti quanto carichi di un significato che si esprime in poche pagine. Fatto salvo per Diario di Pechino, il pezzo di graphic journalism disomogeneo anche a livello grafico, il segno grafico è il vero unificante che, a livello visuale, lega tutti i racconti con un mood che ricorda Miguel Angel Martin, qualcosa di David Rubin e un retrogusto di Giorgio De Chirico.