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Chinamen

Autore:
Matteo Delmonte & Ciaj Rocchi
Editore:
Becco Giallo

Il nostro giudizio

Prendendo le mosse dal loro lavoro precedente, Primavere e autunni, Matteo Delmonte e Ciaj Rocchi realizzano un volume, Chinamen, che va oltre il semplice sequel  ponendosi come obiettivo quello di ampliare lo spettro della loro ricerca sull’immigrazione cinese in Italia, raccontando la storia non di un singolo individuo e del suo vissuto, ma di un intero fenomeno, un flusso di esseri umani con il relativo indotto narrativo in termini di motivazioni, storie e reti di relazioni. Quel che in Primavere e autunni era l’indagine di un fenomeno storico attraverso il racconto di una vita, in Chinamen si espande e diventa un romanzo corale a fumetti , una storia di generazioni attraverso i decenni, la nascita e lo sviluppo di una comunità che, da pochi venditori ambulanti di perle matte, diventa una realtà radicata, prospera e fiorente.

L’immigrazione cinese è, salvo qualche movimento di modesta entità legato alle colonie, la più antica in Italia, la sua storia affonda le radici agli inizi del ventesimo secolo e con esso, oltre che con la situazione politica della Cina stessa, cambia, talvolta anche profondamente. Un’indagine sulla presenza cinese in Italia è un documento storico interessante per capire un aspetto del nostro paese che tanto ne fa parte tanto è percepito come distante dal nostro quotidiano, un rapporto, umano, commerciale e diplomatico tra due Paesi tanto intenso quanto poco conosciuto.

Come per il volume precedente, lo stile è al tempo stesso il punto di forza e il punto debole di Chinamen. La soluzione narrativa documentaristica, lo storytelling che in più di un passaggio ricorda un’infografica, è tanto chiaro quanto freddo. Le informazioni passano in maniera fluida e comprensibile, la lettura è scorrevole ma non riesce a essere incisiva. Se la presenza di una moltitudine di personaggi rende infatti l’immedesimazione già difficile in partenza, le scelte stilistiche adottate dagli autori sembrano voler puntare del tutto su altri fattori di interesse, nella fattispecie sul valore storico e documentale dell’opera, arricchita da un’appendice testuale ricca e corredata di materiale fotografico.