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Absolute Freccia Verde

Autore:
Kevin Smith, Phil Hester
Editore:
Panini Comics

Il nostro giudizio

Per i cinefili, Kevin Smith non ha bisogno di presentazioni. Ha firmato la regia e la sceneggiatura di lavori come Clerks, Dogma, e Tusk, oltre ad aver creato due icone pop come Jay e Silent Bob. Anche per gli amanti dei fumetti Kevin Smith non è proprio un signor nessuno: suoi sono i testi di alcuni cicli storici di personaggi Marvel e DC come Daredevil (l’ottima run Diavolo Custode) e la serie che ha narrato il ritorno nel mondo dei vivi di uno dei personaggi più amati di sempre: Oliver Queen, il primo e originale Freccia Verde. Anni prima che Stephen Amell consacrasse un personaggio apparentemente minore al successo presso il grande pubblico posando la prima pietra di un universo narrativo che proprio da Green Arrow prende il nome, l’Arrowverse (slegato dalla continuità dell’universo cinematografico DC ma molto migliore quanto a risultati), Kevin Smith ha deciso di fare una bella iniezione di vitalità a un personaggio sparito troppo presto dalle scene ma ancora ricco di potenziale. Smith dimostra fin da subito un grande amore per i fumetti sporcandosi le mani fino ai gomiti.

La sua run di Green Arrow, infatti, è pienamente inserita nella continuity dell’universo fumettistico DC, riprende le fila da dove altri autori del mestiere, impegnati mese per mese in trincea, le avevano lasciate. Kevin Smith non si avvale di soluzioni protezionistiche che a una guest star come lui, a un autore famoso che viene dal cinema, si sarebbero anche potute concedere, nella fattispecie una miniserie o uno speciale slegati dalla continuity e trattati in maniera “autoriale”. Al contrario, se la gioca da professionista prendendo il timone del personaggio con tutto il peso delle sue storie passate e tutta la responsabilità dei danni che avrebbe potuto combinare. Avrebbe, perché alla fine la serie raccolta nel volume Absolute Freccia Verde pubblicato da Panini Comics funziona. Senza grosse pretese, senza la smania di lasciare il proprio segno indelebile nella Storia dei grandi del fumetti, Smith scrive con passione e voglia di divertire, tutto rivolto ai lettori che seguono i loro personaggi preferiti mese dopo mese e che con essi hanno stretto un rapporto di grande familiarità. Il risultato è una lettura dinamica e divertente, tutto sommato leggera, pur senza rinunciare ad approfondire il carattere dei protagonisti che di tanti anni in trincea sembrano portarsi addosso il peso, con tutte le ferite di tante battaglie, soprattutto sentimentali.

L’atto d’amore e l’aderenza alla continuity vengono espressi nella scelta di riprendere diversi periodi che hanno fatto la storia dell’Arciere di Smeraldo, in particolar modo il viaggio on the road che Oliver Queen ha compiuto negli anni ’70 insieme ad Hal Jordan, ovvero Lanterna Verde, che ha portato i due, come i protagonisti di un buddy movie, in giro per l’America Profonda alla scoperta delle sue contraddizioni più profonde. Un ciclo rimasto nella Storia, scritto da Dennis O’ Neil e disegnato dal grande Neal Adams di cui Kevin Smith ricorda l’importanza pur senza subirne il peso, inserendolo nelle sue sceneggiature con grande fluidità. A proposito di disegni, buono il lavoro di Phil Hester con il suo tratto pulito e cartoonesco, estremamente leggibile che conferisce alle storie una leggerezza che le rende gradevoli da leggere anche a distanza di anni. Grande pecca da segnalare: il prezzo eccessivo per un cartonato senza dubbio ben fatto, ma 50 euro sono sempre 50 euro.