Enragés: i cani arrabbiati del 2015

Eric Hannezzo, sceneggiatore di La Horde, ha diretto il remake di un classico di Mario Bava
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Se non facciamo male i calcoli – ed eccettuando il rifacimento di La maschera del demonio, che era comunque una cosa che restava in famiglia, o quelli più criptici e non dichiarati di altri suoi classici – questa è la prima volta che qualcuno ha realizzato un remake di un film di Mario Bava. E già questo sarebbe un evento. Il qualcuno in questione si chiama Eric Hannezo ed è stato uno degli sceneggiatori di La horde, il polar-horror con gli zombi che un po’ fece parlare di sé qualche anno fa. Hannezo non è stato solo sceneggiatore: ha iniziato come giornalista, poi si è occupato di produzione televisiva, ma al netto di tutto questo, il fatto di avere scelte di rifare un Bava lo rende – gooble gooble – uno di noi. Tanto più che Hannezo è andato a mettere il naso – ricavandone una sceneggiatura scritta insieme a Yannick Dahan e Benjamin Rataud – dentro a uno dei Bava meno noti e più aurati di maledizione, come Cani arrabbiati. Il Bava che non è mai uscito nelle sale cinematografiche a metà degli anni Settanta, quando venne realizzato sotto l’egida di una società produttrice che andò a gambe per aria portandosi dietro nella capitombolo tutti i materiali del film. Poi, a metà degli anni Novanta, l’inopinata riapparizione del film, in una forma bastarda, abborracciata, sgangherata che ha comunque consentito di vedere, per la prima volta da quando era stato fatto, che cosa era stato fatto da Bava in uno dei suoi rari cimenti fuori dai perimetri dell’horror.

In Francia Cani arrabbiati si definisce ricorrendo a polar. Come per noi poliziesco. Una vicenda in tempo quasi reale, sulla fuga di 4 rapinatori che prendono in ostaggio una donna e poi fuggono sull’auto di un uomo che sta portando all’ospedale il proprio figlio malato. Un plot molto semplice, un road-movie che nello svolgersi acquistava una profondità interiore e una carica tensiva esemplari. Con un colpo di scena finale – il padre del bambino è in realtà un sequestratore – che doveva aver motivato Bava a scegliere il raccontino d’origine, letto in calce ad un vecchio Urania, per trasferirlo su pellicola. Hannezo nel suo remake che si intitola Enragés (arrabbiati), ha ricalcato piuttosto fedelmente i postulati del film di Mario Bava: anche qui quattro rapinatori (Guillaume Gouix, Laurent Lucas, Franck Gastambide e François Arnaud) dopo una rapina finita nel sangue, prendono in ostaggio una donna (Virginie Ledoyen) e cercano di guadagnare la frontiera – l’azione si svolge in Canada – a bordo dell’auto di un tranquillo signore borghese di mezza età (Lambert Wilson), il cui figlio piccolo, malato, necessita al più presto di cure in un ospedale. Presentato negli scorsi giorni a Cannes, durante una proiezione serale sulla spiaggia, Enragés sembra avere spaccato a metà il fandom degli amanti del cinema di Bava: chi lo torova molto riuscito nell’emulazione del modello – che emulazione è solo fino a un certo punto – e chi invece lo ha giudicato alla stregua di uno dei tanti, inutili film d’azione che arrivano a diluvio nelle sale. Noi, presto, diremo la nostra in una dettagliatissima recensione…