Demoni 3

Un film mai nato
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Intorno alla metà del 1987, dopo il successo dei primi due capitoli, Dario Argento decide di mettere in cantiere la terza parte di Demoni. Il cambio dalla Titanus alla Cecchi Gori (con inghippi legali sull’utilizzo del titolo) sarà una delle ragioni per le quali, nonostante diversi mesi di lavoro sul soggetto e quindi sul trattamento, Demoni 3 non giungerà mai ad essere e il progetto si trasformerà in quello di La chiesa di Michele Soavi. Ma quale sarebbe stata la storia di Demoni 3? Secondo Lamberto Bava, il film prevedeva che l’epifania dei demoni fosse stavolta collegata alla “carta stampata”, con uno pseudobiblion le cui pagine, bagnate dal sangue umano, diventavano una porta sulla nostra dimensione per le creature diaboliche.

Secondo un’altra versione, data dallo stesso Argento e dallo sceneggiatore Dardano Sacchetti, la storia si sarebbe, invece, svolta a bordo di un aereo, dove, durante la proiezione di un film, i demoni si scatenavano uscendo nuovamente dallo schermo e provocavano la caduta del velivolo o dentro un vulcano (come raccontavano Argento e Bava in una puntata della trasmissione televisiva Giallo) o in una landa desolata, come ricorda Sacchetti, il quale conclude: «Il film, comunque, non c’era. E a quel punto tutto venne dirottato su La chiesa, che io scrissi come omaggio a un’opera di Luis Buñuel che adoro: L’angelo sterminatore…».

Lamberto Bava più di recente ha sostenuto che il soggetto a bordo dell’aereo non venne mai pienamente sviluppato e che si trattava di poche paginette, abbandonate quasi subito perché lo script non convinceva nessuno. La metamorfosi di Demoni 3 in La chiesa – è sempre Bava a raccontarlo – comportò, tra le altre, l’eliminazione di una grande scena conclusiva in cui dal pavimento della cattedrale doveva emergere un enorme “Arcimboldo” composto di demoni. Qualcosa del genere è rimasto sullo schermo nel film di Soavi, ma in modo molto più ridimensionato.