Dean Jones e uno spassoso film perduto di Antonio Margheriti

E' morto l'attore feticcio della Disney degli anni 60/70
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Dean Jones e uno spassoso film perduto di Antonio Margheriti

È morto a Los Angeles, all’età di 84 anni, Dean Jones, l’attore feticcio delle produzioni della Disney degli anni Sessanta e Settanta, a cominciare dai film della serie di Herbie, l’auto senziente della Volksvagen che in Italia diventò il Maggiolino tutto matto. Tra i molti titoli che i coccodrilli apparsi su Jones hanno ricordato della sua carriera da Il fantasma del pirata Barbanera, a Un papero da un milione di dollari o Pistaaa….arriva il gatto delle nevi, nessuno ha citato – perché Wikipedia non lo cita e oggi se qualcosa non c’è su Wikipedia vuol dire che non esiste – il film che nel 1970 l’attore girò con Antonio Margheriti, L’inafferrabile, invincibile Mister Invisibile. Margheriti veniva dall’avere realizzato in straordinaria sequenza il gotico Contronatura e il western-horror … E Dio disse a Caino. E la progressione sarebbe potuta continuare con L’inafferrabile, invincibile, mister invisibile, sotto un altro registro, della commedia avventurosa punteggiata di fantastico, variazione e scarto secco dagli ultimi film. Margheriti tentava il film disneyano che non era fuori dalle sue corde, anzi si direbbe che come forma mentis gli fosse molto vicino: spettacolo divertente, ritmato e garbato, col condimento del meraviglioso. E cercando di vederlo con gli occhi di allora, L’inafferrabile… è proprio come un Disney, anche al di là del fatto che Margheriti scritturi come protagonista appunto Dean Jones, la faccia Disney per eccellenza.

Coprodotto tra la Edo Cinematografica, cioè Margheriti stesso, Peter Carsten e gli spagnoli e distribuito anche in America, theatrical, dalla K-Tel che lo presentava nelle matinée per i bambini del sabato e della domenica, L’inafferrabile, invincibile Mister Invisibile cala Dean Jones (fantastico) nei panni di un ricercatore che ha scoperto un nuovo vaccino. Qualcuno però sottrae il ritrovato dall’istituto di Ginevra dove era depositato: una banda di ricattatori al comando della vecchia madre di un collega di Jones, Gastone Moschin – che, tra l’altro, vorrebbe concupire la bella Ingeborg Schöner con la quale il protagonista tuba. In tutto questo, capita che un corrispondente indiano di Jones gli recapiti un liquido portentoso che ha il potere di rendere temporaneamente invisibili. Ingeritolo per sbaglio, lo scienziato si ritrova così senza corpo e sfrutta la situazione per arrivare agli autori del furto, liberando un collega preso in ostaggio, a colpi di uova esplosive. In realtà, è anche più semplice di come l’abbiamo riassunta, la storia scritta dalla vecchia collaboratrice (aiuto regista e attrice) di Margheriti, Maria Laura Rocca Terracini. C’è anche un cane di razza bobtail nell’intrigo, che secondo la leggenda Margheriti avrebbe spacciato come lo stesso miliardario protagonista del celebre Geremia cane ladro e spia.

L’inafferrabile, invincibile Mister Invisibile è decisamente uno spasso e il protagonista è un grande valore aggiunto, anche se la goduria è molto penalizzata dal fatto che oggi si rinvengono solo brutte copie da vhs e in inglese; i trucchi di Margheriti sono efficaci e andrebbero infatti apprezzati al meglio: la progressiva sparizione di Jones mentre si fa la barba, la sua capatina, da invisibile, in un circolo medianico e l’inondazione di un ristorante con la marea fuoriuscita da un acquario. Sulla fortuna della pellicola, il figlio del regista Edoardo Margheriti scrive nel suo sito che: «ottenne un buon successo in tutto il mondo, ma Antonio non riuscì a vederne i frutti, in quanto costretto a svendere le sue quote per terminare il film, a causa del distributore americano che si ritirò dall’affare facendo venire a mancare ad Antonio diverse centinaia di milioni. Comunque riuscì a finirlo, seppure con grossi sacrifici, e ad assistere al suo successo commerciale, anche se solo da autore-spettatore».