David Cronenberg al NIFFF 2018

Il fuoriclasse canadese sarà presidente di giuria
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Il prossimo Festival Internazionale del Film Fantastico di Neuchâtel (NIFFF), che si terrà dal 6 al 14 luglio, avrà l’onore di ospitare un fuoriclasse del cinema contemporaneo nella persona di David Cronenberg. Il regista canadese consegnerà il prezioso Narciso H.R. Giger per il miglior film a una delle 16 opere in concorso, durante la cerimonia di chiusura del 14 luglio. Inoltre, Cronenberg participerà al New Worlds of Fantasy, il forum letterario del NIFFF, nel corso di una conferenza in cui si diffonderà sul proprio romanzo Consumed (2014) e sul lavoro di adattamento dalla pagina allo schermo, essenziale nel cinema di Cronenberg. Il pubblico del Festival avrà poi la possibilità di conoscere le influenze del regista tramite la sua carte blanche.

David Cronenberg, un precursore del cinema di genere moderno

I primi passi di David Cronenberg, nel 1967, si compiono nell’ambito del cinema exploitation, che segnerà i suoi primi corti e lungometraggi. Nonostante i budget ridotti che hanno contraddistinto queste sue prime opere, esse rivelano un autore già in grado di sintetizzare potenza visiva e visione personale. I lungometraggi d’esordio, Stereo (1969) e Crimes of the Future (1970), preannunciano, infatti, le tematiche che segneranno la carriera di Cronenberg: la scienza, le pulsioni, il corpo e i misteriosi recessi dell’anima umana.

Dal 1975 a 1996, Cronenberg imprime la sua impronta nella storia del cinema fantastico con film come Il demone sotto la pelle (1975), Rabid (1977), Brood (1979), Scanners (1981) o Videodrome (1983), una serie di opere uniche, rese ancora più preziose dallo splendore della violenza grafica e dalla loro radicalità. Con La zona morta (1983), La mosca (1986) e Inseparabili (1988), Cronenberg sviluppa un cinema che si rivolge a un pubblico più vasto  e che si impone definitivamente sulla scena internazionale. Nel decennio successivo, girerà tre film ipnotici ed essenziali: Il pasto nudo (1991), Crash (1996) ed Existenz (1999), che sintetizzano cinema d’autore e cinema di genere, prefigurando l’estetica contemporanea. Assurto al rango di regista di culto, Cronenberg si è in seguito rivolto a nuovi tipi di produzione, firmando, tra gli altri, History of Violence (2005), Eastern promises (2007), Cosmopolis (2012) e Maps to the Stars (2014).

Una carte blanche cinefila

I quattro film scelti da David Cronenberg nell’ambito della sua “carta bianca” rappresenteranno l’occasione di tuffarsi nei riferimenti cinematografici pregnanti per il regista. Una grande opportunità per scoprire alcune pepite della settima arte in presenza di Cronenberg:

Radiazioni BX distruzione uomo (Jack Arnold, US, 1957)

Woman in the Dunes (Teshigahara Hiroshi, Giappone, 1964)

L’ora del lupo (Ingmar Bergman, Svezia, 1968)

Toby Dammit (Federico Fellini, Fr/Ita, 1968)