Damien, è solo per te!

Il presagio continua in tv

Come tutte le cose che nascono travagliate, potrebbe riservare buonissime o cattivissime sorprese. A voler giudicare dall’ultimo dei trailer usciti, si sarebbe tentati di optare per la prima: una ragazza corre incontro alla parete di vetro di un grattacielo, sfondandola e cadendo di sotto; il tutto, però, proposto al contrario e culminando nella frase che la self-kamikaze pronuncia prima di lanciarsi verso la morte: “Damien, è solo per te!”. Benvenuti nella presentazione della serie tv che di qui a non si sa ancora bene quando, ma comunque nel 2016, la A&E proporrà con il titolo Damien (la i stilizzata come una croce a rovescio). E se uno dice Damien, dice ovviamente il figlio del Diavolo, dice il marchio e il numero della Bestia, dice 666, dice l’Anticristo. E di questo esattamente trattasi, del sequel del film di Richard Donner The Omen-Il presagio, che nel 1976, muovendo dall’omonimo best-seller di David Seltzer, aveva iniziato a scatenare l’inferno su questa Terra, facendo nascere dal ventre di uno sciacallo un infante maledetto destinato a diventare il padrone di questo mondo. Dopo tre film canonici (Il presagio, La maledizione di Damien, Conflitto finale), una sorta di remake spurio con un’anticristo femmina (Omen IV – Il presagio finale), una variazione erotico soft (Damien’s Seed) e un remake ufficiale (Omen – Il presagio), è ora il turno di una serie televisiva. Che in realtà era entrata in gestazione già da un paio di anni, quando ancora doveva essere una produzione Lifetime in sei puntate, ma poi, con il cambio del network, A&E, le puntate sono raddoppiate.

L’idea originale era venuta a Ross Fineman, ma il nome di peso che la Fox aveva voluto per scrivere Damien era quello di Glen Mazzara – tra le altre cose, ex showrunner di The Walking Dead – che si innamora follemente del progetto – parole sue – e resta nell’operazione anche come produttore. Grande fan del ciclo damianesco, Mazzara ha reso noto di avere lavorato alla scrittura di questa serie prendendo come punto di partenza il primo film del 1976 di Donner, di cui Damien è dichiaratamente un sequel. Certo, non si potevano ignorare gli altri due film del canone, ma pare che siano stati usati per attingervi piccoli riferimenti e basta. I venticinque anni in mezzo da quando il piccolo Damien partecipava al funerale del padre al momento in cui, uomo fatto, riappare nella nuova serie con le sembianze di Bradley James, sono parte di ciò che ci verrà raccontato. Damien non è fino in fondo consapevole di ciò che sta sospeso su di lui, non sa di essere prole del diavolo, e una delle linee narrative battute consisterà proprio nella graduale scoperta del fato demoniaco da parte dell’interessato – più o meno come accadeva in Conflitto finale. Un nome di rilievo nel cast è Barbara Hershey, nel ruolo di una donna potentissima che orchestra nell’ombra affinché Damien possa compiere il proprio destino – un tipo di figura immancabile negli Omen, a cominciare dalla governante del primo film e da Lee Grant nella Maledizione di Damien.