Aspettando True Detective 2

Facendo il punto sull'aspetto esoterico della nuova stagione...
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A un mese dall’inizio della seconda, attesissima, stagione, facciamo il punto sull’aspetto esoterico di True Detective 2, che pare non erediterà il vecchio tema del Re in giallo

Dopo un anno, True Detective si prepara a ritornare sugli schermi americani, trascinando lo spettatore in uno spettacolo che promette lo stesso livello qualitativo della pluripremiata prima stagione targata HBO, che ebbe come protagonisti d’eccezione Matthew McConaughey e Woody Harrelson. A meno di un mese dalla premiere della seconda stagione, tante sono le indiscrezioni accumulate da quando, qualche mese fa, il primo teaser fece la sua comparsa in rete. Ci prepareremo ad abbandonare il setting della Louisiana per spostarci verso lo Stato della California, lungo le 400 miglia fra la città degli angeli e San Francisco. Il disilluso Rustin Cohle e l’ipocrita Marty Hart lasceranno il posto a Ray Velcoro, un poliziotto della California Highway patrol cocainomane con problemi di gestione della rabbia, a Frank Semyon, un criminale trasformatosi in uomo d’affari che teme di perdere il suo impero, e a Paul Woodrugh, un altro CHip veterano del Vietnam, che sarà coinvolto in uno scandalo; interpretati, rispettivamente, da Colin Farrel, Vince Vaughn e Taylor Kitsch. Il creatore della serie, Nic Pizzolato ha confermato che True Detective 2 continuerà a focalizzarsi su cerchie influenti della società e sui drammi esistenziali che andranno a sconvolgere la vita dei protagonisti.

Tutto ruoterà attorno alla morte del 52enne Ben Caspar, un funzionario corrotto di un’azienda dei trasporti californiana, trovato cadavere nei pressi di Big Sur, e l’intera vicenda – sempre stando alle dichiarazioni di Pizzolato – pur mantenendo alcuni elementi di ispirazione occulta, che nella prima stagione hanno avuto come fonte prima Il Re in Giallo di W.S. Chambers, tenderà a concentrarsi più sull’ambiente massonico e cospiratorio che influenza un’azienda dei trasporti cui l’omicidio sembra essere collegato. La decisione di discostarsi dall’occulto si è potuta intuire poco dopo la conclusione della prima stagione, quando Pizzolato ha commentato: «Sono interessato alle atmosfere di orrore cosmico, ma questo è tutto quanto io possa dire a proposito della Weird Fiction. Ho avuto la percezione che andasse troppo verso la Weird Fiction, più di quanto avrebbe dovuto».

Gli sviluppi della prima stagione, nei 17 anni della finzione narrativa, ci hanno portato a scoprire un ambiente perverso governato da una divinità nota come Il Re Giallo, adorato da personaggi influenti dello Stato che in suo onore commettono atti di pedofilia e omicidi. Le indagini si intersecano in maniera drammatica con la vita dei protagonisti, rosi da dubbi esistenziali, concretizzandosi alla fine in una redenzione e sventando una apparentemente inevitabile apocalisse intima. Sono elementi che troviamo nel libro di Chambers, dove le vite dei protagonisti sono sconvolte da un’opera teatrale chiamata Il re in giallo, che porta alla pazzia e al delirio chiunque la legga. La seconda stagione si muoverà su terreni leggermente meno oscuri e si discosterà dal mito, nonostante Pizzolato abbia lasciato intendere che saranno presenti molte tematiche di tipo sessuale che si ispirano all’HellFire Club, una loggia britannica dedita al sesso estremo, e che ci sarà almeno una scena di orgia. Indiscrezioni che generano interesse verso una nuova stagione che si pone l’obiettivo di rivaleggiare con quella precedente e di superarla. Un confronto che sembra, in apparenza, impossibile. Sarà in grado il nuovo cast di regalarci una prova attoriale degna dei suoi predecessori? A nostro avviso, la scelta critica di cambiare rotta, permetterà di evitare quell’autocitazionismo che ha caratterizzato in senso negativo, di stagione in stagione, American Horror Story, rendendolo un mero rimescolamento degli stessi elementi.