Al via il NIFFF 2015

Tra le decine di proposte, anche due “polizieschi” italiani che polizieschi non sono affatto, Il grande racket e Luca il contrabbandiere
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A pochi giorni, anzi ormai a poche ore dalla partenza della quindicesima edizione del Neuchatel Neuchâtel International Fantastic Film Festival, il NIFFF 2015, dove saremo presenti come Nocturno nella giuria internazionale, rappresentati dall’ottimo Lorenzo Del Porto, ci viene da buttare giù qualche considerazione, dopo avere dato un’occhiata al calendario completo e definitivo degli ospiti e degli eventi di quest’anno. Esiste un festival – questo festival – dove con invidiabile acutezza e intelligenza – e sottolineo intelligenza – si decide di proiettare per un pubblico vasto ed eterogeneo quale è quello che frequenta la manifestazione, film come Il grande racket di Enzo G. Castellari e Luca il contrabbandiere di Lucio Fulci, tra le decine di altre pellicole che afferiscono al fantastique nella sua forma più tradizionale e più capiente, che si allarga fino a ricompre pendere il thriller e il giallo  (tante per dirne una e per restare a titoli italiani, anche Profondo rosso di Dario Argento viene omaggiato quest’anno, proprio in apertura di Festival il giorno 2 luglio). Sottolineamolo ancora: Il grande racket e Luca il contrabbandiere in una importante kermesse, di eco europea, dedicata al regno del fantastico in tutte le sue sfumature.

Io credo che questa sia una grande soddisfazione e celi in sé anche il sapore di una vittoria per chi, come il sottoscritto, ha sempre pensato che questi due film di Castellari e Fulci non avessero nulla, ma proprio niente, da spartire con il poliziesco all’italiana, con le Alfette, le Giuliette, le Berette, le manette e le basette del genere più cultizzato degli anni Settanta. Potrei citare una mezza dozzina di altri titoli che stanno, apparentemente, dentro questo contenitore ma che invocherebbero anch’essi la lungimiranza di un NIFFF che li levasse dal letto di Procuste del poliziottesco e li restituisse allo spazio più libero e selvaggio che gli compete, che è quello del fantastico.

Uno su tutti, Il boss di Fernando di Leo, che pure lui va ben oltre il nero o noir e Segretissimo che paiono il massimo cui si possa arrivare e concedergli quando se ne parla e se ne scrive. In realtà, questi film citati, il Racket, Luca e Il boss, sono grandi film fantastici perché sono grandi film apocalittici, quasi post-atomici, capaci di delineare una realtà realissima ma talmente incredibile da essere andata oltre ogni possibile immaginazione. Sono dei film-iperbole, sono delle distopie pazzesche, violentissime, cruentissime, che trasformano il pessimismo e il nichilismo in lirismo o meglio, in epica. Sarebbe un discorso lungo e presto o tardi magari ci metteremo di buzzo buono per farlo. Intanto, per il momento, grazie al NIFFF 2015, che ha capito come stanno le cose.