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Stolen

2012
Titolo Originale:
Stolen
REGIA:
Simon West
CAST:
Nicolas Cage (Will Montgomery)
Malin Åkerman (Riley Simms)
Josh Lucas (Vincent Sherman)

Il nostro giudizio

Stolen è un film del 2012. diretto da Simon West.

Will Montgomery (Nicolas Cage) è il califfo a stelle e strisce degli svaligiatori di banche: ha una mano morbida come il velluto, un aplomb da ladro gentiluomo, e un modo tutto suo di gabbare la polizia. Peccato che appena concluso il colpo della vita, l’altrimenti affidabile complice Vincent dia di matto e tenti di ammazzare il custode della banca che ne ha rallentato la fuga. Will interviene per salvare l’uomo, il compagno si prende un proiettile nella gamba che presto sarà amputata, il denaro finisce bruciato in un bidone della spazzatura e le manette si chiudono attorno ai polsi del nostro malfattore.

Otto anni dopo, Will esce di galera, per scoprire che sua figlia Alison è stata rapita da un eccentrico taxista dalla gamba di ferro: è Vincent, che tutti davano per morto, ma che ora è più che deciso a vendicarsi dei torti subiti. Il cinema di Simon West (Con Air, I mercenari 2) è come una perla sfaccettata che, a seconda dell’angolazione da cui la si guarda, riesce a essere regolare e barocca al contempo, cambiando frequenza e modulazione, mostrando un intaglio curvilineo o rinunciando all’arabesco per onorare la tradizione dei grandi classici.

È forse questo il caso di Stolen, che pur mantenendosi rigorosissimo sotto il profilo formale, non lesina all’occasione in spiragli kitsch che hanno del leggendario: il villain azzoppato e scarmigliato, magnificamente interpretato da Josh Lucas, è una concessione all’assurdo che di rado s’è vista in un film del genere, mentre la rapina alla banca, in apertura, riporta la pellicola sulla retta via di un poliziesco dalla parte dei ladri. Quando però Cage si infiltra nel quartier generale dell’FBI per violarne la rete informatica, in pieno giorno e circondato da agenti tanto ignari quanto incarogniti, capisci che in Stolen non c’è solo maestria ma tanta genialità, e se questo non bastasse, il last minute rescue di Sami Gayle, chiusa nel baule di una macchina che affonda nell’oceano, eleva il lavoro del regista inglese all’empireo dei magnifici.