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House of Darkness

2022
REGIA:
Neil LaBute
CAST:
Justin Long (Hapgood "Hap" Jackson)
Kate Bosworth (Mina Murray)
Gia Crovatin (Lucy)

Il nostro giudizio

House of Darkness è un film del 2022 scritto e diretto da Neil LaBute.

Se pensate al classico film horror nel cui pacchetto è compresa una casa infestata e demoni o fantasmi che vagano a zonzo per i corridoi vi fermo subito, perché troverete tutt’altro. Un errore in cui facilmente si può incappare però, perché il titolo è veramente semplice, quasi banale, e soprattutto fuorviante. Induce a pensare a jumpscares e modelli prestabiliti del genere, ma House of Darkness di Neil LaBute vuole essere diverso e alla fine, a suo modo, lo è. Si tratta di un gioco di sguardi, di dialoghi surreali e assurdi, di gesti ambigui. Il film di LaBute è una storia inquietante, raccontata come una favola dall’atmosfera gotica e allo stesso tempo giocosa. Attenzione però, perché alla fine del gioco non tutti hanno l’aria di essersi divertiti…Tutto inizia una sera, quando un uomo e una donna si incontrano in un bar. L’uomo, che scopriremo chiamarsi Hap, decide di riaccompagnare Mina a casa. Hap, ovviamente, spera che la serata vada oltre i drink bevuti insieme e Mina pare assecondare molto volentieri i suoi desideri. Varcato il cancello, Hap scopre che Mina vive in un castello dall’aria decisamente spettrale, circondato dal nulla.

Il silenzio tutto intorno comincia a mettere a disagio Hap, ma di fronte all’eterea visione della donna e alla sua immaginazione che galoppa, cerca di non pensarci troppo. Tra i due è evidente il desiderio sessuale che non vede l’ora di sfogarsi. Mina è molto seducente, il suo tono di voce, i gesti che compie e il suo aspetto la rendono oltremodo affascinante e Hap pende letteralmente dalle sue labbra. Il corteggiamento va avanti per un po’, tuttavia la serata non andrà affatto come l’uomo sperava che finisse. House of Darkness vuole la nostra completa attenzione e soprattutto pazienza. Il film dura un’ora e mezza e solo negli ultimissimi minuti sorprenderà con una buona dose di sangue, rivelandoci palesemente un colpo di scena a cui tutta la storia ci aveva preparato. Dall’inizio fin quasi alla fine, LaBute costruisce un lungo dialogo, uno scambio di battute che non lascia scampo e appesantisce l’atmosfera, creando una situazione di forse imbarazzo non solo per Hap, ma anche per noi spettatori. L’uomo, insieme a Mina, è il principale protagonista, ma non sono gli unici partecipanti a questo sinistro gioco di parole e sguardi.

Nel momento in cui a questa danza della seduzione subentrano altri personaggi, la situazione si fa ancora più interessante e allo stesso tempo disagevole a un livello che mal si sopporta. Dove il film riesce a brillare è proprio nella sceneggiatura, perché registicamente non vi è nessun particolare degno di nota, tutto scorre con normalità e mestiere. Un compitino ben svolto, insomma. Forse LaBute, sia regista che sceneggiatore, ha voluto concentrarsi volontariamente più sulla scrittura, perché sapeva che la buona riuscita del film dipendeva dai personaggi. Pochi sì, ma buoni. Questo non sarebbe stato possibile senza un cast all’altezza. È veramente un piacere ritrovare Justin Long, volto noto del cinema horror per la sua partecipazione, tra gli altri, a Jeepers Creepers e Tusk. Per House of Darkness ha indubbiamente l’espressività giusta per interpretare l’uomo un po’ ingenuo e un po’ sfacciato. Inoltre, fa da contraltare perfetto a Kate Bosworth (sua compagna nella realtà), donna bellissima e sensuale, che riesce a trasmettere con un solo sguardo la sensazione di pericolo. Sta a voi scoprire quanto anche gli altri attori scelti siano calati perfettamente nella parte, così come anche decidere di partecipare a questa battaglia tra sessi senza esclusione di colpi. A vostro rischio e pericolo.