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La California

2022
REGIA:
Cinzia Bomoll
CAST:
Lodo Guenzi (Yuri)
Eleonora Giovanardi (Palmira)
Silvia Provvedi (Ester)

Il nostro giudizio

La California è un film del 2022 diretto da Cinzia Bomoll.

Impreziosito dalla voce narrante di Piera Degli Esposti che si congeda dal pubblico con questo suo ultimo ruolo invisibile ma molto significativo, La California, il film diretto da Cinzia Bomoll ha come interpreti prinicipali, al loro esordio cinematografico nei ruoli delle gemelle Ester e Alice, Silvia e Giulia Provvedi, cantanti nel duetto de “Le Donatella”. Il cast è straordinariamente formato da altri protagonisti della scena musicale italiana, emiliana prevalentemente, che si divertono a fare cinema: da Lodo Guenzi, frontman della band Lo Stato Sociale, che interpreta il padre delle ragazze (Aurora Giovinazzo è invece la madre) a Nina Zilli, la barista del circolo ARCI, alla bravissima Angela Baraldi, parrucchiera con il sogno del palcoscenico; è presente anche Andrea Mingardi con un piccolo cameo. E poi tanti emiliani doc, da Andrea Roncato, nonno ex partigiano, a Vito, attore famoso per le sue gag mute negli anni ’80, qui nel ruolo dell’ allenatore di boxe di Alice. E così la suggestiva voce di Piera Degli Esposti descrive al pubblico la vita nella piccola frazione de La California, un paesello sperduto nella campagna emiliana dove nascono e crescono due gemelle perfettamente identiche, Alice ed Ester, nate da un ex cantante punk, il padre Yuri, diventato poi allevatore di maiali per mantenere la famiglia, e una madre non proprio equilibrata psicologicamente che cerca, pur tra tante difficoltà, di fare del suo meglio con le sue ragazze. Madre e padre sono diventati genitori molto giovani, quasi per caso, e sono comunisti sfegatati, animati da una passione politica che permea tutte le loro scelte di vita.

Intorno ai protagonisti gravita uno stuolo di personaggi strettamente collegati fra loro da vicende personali, una tipica realtà di provincia dove tutti sanno tutto di tutti, tutti vedono, tutti sparlano. La vita di  Alice ed Ester e  della loro famiglia ci viene raccontata dalla nascita  all’infanzia all’adolescenza, fino al momento della prima età adulta; gli attori si rivelano bravissimi nell’interpretare se stessi nelle varie età, e anche le ambientazioni  attarverso i decenni vengono rese in maniera molto efficace. Quando le due gemelle si innamorano dello stesso ragazzo, un affascinante cileno che, con il padre militante comunista, è stato costretto ad abbandonare il suo paese e a stabilirsi in Emilia, il rapporto morboso tra le gemelle sarà messo a dura prova per cui, oltre alla complicità di sempre, sperimenteranno sentimenti di invidia e competizione, fino a quando una drammatica fatalità, sempre maturata all’interno della vita del paesello, segnerà anche la svolta di vita di entrambe, in maniera scioccante  e inesorabile. La voce di Piera Degli Esposti aveva invitato il pubblico fin dall’inizio ad andare oltre la superficie della calma piatta della provincia emiliana. Quella che lei  presenta è infatti una storia tanto caleidoscopica quanto ben definita nelle sue intricate trame.

Tanti generi si mescolano restando ognuno fedele alle proprie caratteristiche: la commedia, che evidenzia la relazione simbiotica tra due gemelle perfettamente identiche, supportata dalla caratterizzazione spesso comica e divertente dei molti personaggi che ruotano attorno a loro; il thriller misto a noir che si palesa fin dalle prime scene con la visione di una morte di la cui spiegazione sarà per lo spettatore lo scopo principale di tutto il film.  Sullo sfondo, c’è il brillante arazzo della vita di provincia, una realtà che non era facile raccontare in un film, con tutte le sue giornate uguali, le persone fisse fuori al bar come statuine di un presepe laico; i cambiamenti sono talvolta impercettibili e microscopici, e la ripetività la fa da padrona. Quando poi succede qualcosa di grave che sconvolge quell’ordine apparentemente innocuo, la comunità è scossa. La California dell’Emilia, frazione realmente esistente in provincia di Modena, (varrebbe la pena di leggere la storia dell’etimologia di questo luogo), proprio come la California vera è, mutatis mutandis, teatro di amore e odio, di bellezza e disperazione, di slanci forti ma anche di inerzia. Il lungometraggio della Bonoll sa toccare molte corde, riesce a non cadere nel tranello dello stereotipo di una realtà minuscola che cela enormi drammi. Cast e colonna sonora molto ben scelti, con il debutto sul grande schermo delle sorelle Provvedi che si rivelano davvero brave, tanto da far sperare in un proseguimento della loro esperienza cinematografica.