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Cyberpunk: Edgerunners

2022
REGIA:
Hiroyuki Imaishi

Il nostro giudizio

Cyberpunk: Edgerunners è una serie anime del 2022, ideata da Rafał Jaki.

Night City è la capitale del futuro. Una metropoli caotica e spietata, in cui gli affari milionari delle megacorporazioni che detengono il potere confluiscono senza soluzione di continuità con i traffici illeciti dei disperati senza legge che ogni giorno corrono sul filo del rasoio in un fiume in piena fatto di soldi e sangue in cui i confini tra uomo e macchina sfumano quando impianti cibernetici ad alta tecnologia sostituiscono la carne trasformando le persone in qualcosa di meno che umano. David è un giovane che studia all’accademia dell’Arasaka, una delle megacorporazioni più potenti, a spese della madre, infermiera di giorno e ricettatrice di impianti cibernetici di notte. Quando la donna finisce uccisa per caso in una sparatoria, David si ritrova in eredità un cyberware militare ricercato da troppe persone pericolose, fra cui un gruppo di mercenari, gli Edgerunners, a cui il ragazzo si unirà vivendo la sua vita al massimo fino a diventare una vera leggenda urbana.

Partito con il gioco di ruolo tradizionale Cyberpunk 2020, scritto a metà degli anni ’90 quando il 2020 rappresentava un futuro di là da venire, il franchise è sopravvissuto nella nicchia dei gdr per diversi anni come prodotto amato dagli appassionati del genere per poi esplodere con il Cyberpunk 2077, videogame con una travagliata storia di sviluppo alle spalle con il merito di aver dato una rinfrescata all’estetica nata dai romanzi di William Gibson, Bruce Sterling e di tutti gli altri scrittori aderenti al movimento letterario che ha rivoluzionato la fantascienza degli anni ’80 rendendola attuale. Nonostante i problemi tecnici il videogame ha avuto successo portando alla naturale espansione del marchio con Cyberpunk: Edgerunners, l’anime trasmessa da Netflix che, finora, è il miglior prodotto del nuovo ciclo vitale del franchise. Sì, perché questa serie è una bomba che cattura perfettamente lo spirito del cyberpunk presente fin dalle prime pagine di Neuromancer, quella disperazione punk che alimenta la motivazione di protagonisti disperati in un mondo privo di pietà in cui gli affari contano più della vita, una spinta insieme centrifuga e autodistruttiva nel senso che i protagonisti della serie, come molti eroi cyberpunk prima di loro, sognano una via di fuga da un mondo vissuto come una prigione a cielo aperto o, alternativamente, una morte gloriosa che li consegni all’eternità nelle storie di altri ribelli senza causa che ne cantino le gesta.

I protagonisti di Cyberpunk: Edgerunners sono candele perfettamente consapevoli di bruciare dai due lati che per questo motivo decidono di spendersi completamente senza tirarsi indietro, correndo incontro alla morte ad armi spianate contro le squadre di sicurezza delle megacorporazioni o cercando di violare le loro difese informatiche rischiando di farsi friggere il cervello dai loro firewall. E senza speranza è il viaggio di David che vede i suoi amici cadere come mosche mentre la sua stessa umanità viene meno man mano che parti del suo corpo vengono sostituite da impianti cibernetici che lo rendono tanto inarrestabile quanto prossimo alla cyber psicosi, la perdita definitiva della ragione che trasforma un uomo in un bersaglio mobile. Tolto qualche eccesso di troppo tipico del linguaggio degli anime che a volte stempera l’atmosfera quando non ce ne sarebbe bisogno, Cyberpunk: Edgerunners è una serie d’azione tirata e adrenalinica con una profonda e dolorosa vena noir che dà alla narrazione una profondità più che soddisfacente aggiungendo sostanza a un ritmo già di suo godibile. In un’epoca che vive di continue riletture della creatività del passato, questa è una delle operazioni di rivisitazione più riuscite che prende lo spirito che sta alla base di un movimento e ne coglie perfettamente il senso pur rendendolo attuale nella forma espressiva.