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Bunker of the Dead

2015
REGIA:
Matthias Olof Eich
CAST:
Patrick Jahns (Markus G. Elser)
Esther Maaß (Sgt. Debby O'Neil)
Aciel Martinez Pol (Thomas Williamson)

Il nostro giudizio

Bunker of the Dead è un film del 2015 diretto da Matthias Olof Eich.

Un simpatico giocattolone videoludico, questo è Bunker of the Dead. Il regista Matthias Olof Eich ha realizzato il sogno di tutti quelli che amano gli sparatutto in prima persona, una categoria di videogiochi in cui le azioni sono viste e vissute dal punto di vista del protagonista. Da tempo, a tal proposito, vi è un dibattito aperto riguardante il videogioco come nuova forma d’arte da accostare al cinema senza se e senza ma. Il film in questione è un perfetto portavoce dell’opinione di chi crede che ormai il mondo videoludico abbia preso il meglio dal cinema così da sfruttarlo e, perché no, esserne degno erede. Al contrario, chi non è un giocatore incallito di sparatutto potrebbe storcere il naso e non essere trasportato a sufficienza in questa avventura horror, ma a tamponare la noia che potrebbe sopraggiungere ci pensano gli zombie nazisti.

Bunker of the Dead è ambientato in una piccola cittadina della Baviera. Due amici, Markus e Thomas, seguendo le indicazioni di un vecchio diario trovato per caso si intrufolano in una vecchia base militare della Seconda Guerra Mondiale. All’interno sperano di trovarvi un tesoro così da rubarlo e diventare ricchi, ma non sarà facile appropriarsene. A custodire il luogo, da parecchi anni, vi sono dei nazisti zombie decisamente agguerriti. Il film, dicevamo, è una gioia per gli occhi di chi passa le ore in compagnia di consolle e joystick cercando di sparare a chiunque gli si piazzi davanti. Una furia omicida che si potrebbe definire appagante, quasi come se fosse uno sfogo dalle frustrazioni giornaliere o almeno Markus, il nostro “eroe”, la interpreta così. Lui è i nostri occhi e orecchie e la storia è tutta filtrata dalla sua prospettiva attraverso la tecnica del found-footage, qui utilizzato attraverso la GoPro installata sul suo casco. Il ragazzo è euforico non solo per l’oro che potrebbe trovare tra i cunicoli del bunker, ma anche all’idea di far fuori un po’ di nazisti, che siano vivi o non-morti poco importa. Il suo spirito da tedesco contemporaneo ha ancora molta rabbia da sfogare nei confronti di chi ha macchiato per sempre la storia della Germania. E così dà il via ad una carneficina di zombie le cui movenze ricordano molto da vicino quelle delle creature dei più famosi videogiochi.

Tutto molto bello ed elettrizzante, ma a un certo punto viene da chiedersi: e la trama? Il film dura poco più di un’ora, scorre tranquillamente senza particolari intoppi, ma ridotto all’osso Bunker of the Dead è il nulla. La storia viene un attimo scossa dall’intervento dell’esercito americano che crea un po’ di caciara, ma fatto salvo questo particolare momento il film stanca, al di là della modalità in cui è girato. Bisogna riconoscere a Matthias Olof Eich un certo gusto per le avventure horror e sicuramente anch’egli è un giocatore incallito – o almeno deve aver studiato parecchio la materia -, ma fatto salvo questo, avrebbe dovuto dedicarsi molto di più alla scrittura sia della storia che dei personaggi. Sono pochi, ma a lungo andare sono motivo di noia anche loro. Insomma, gli zombie nazisti divertono senza dubbio, d’altronde è un’espediente che ha una storia decennale alle sue spalle e che può funzionare (leggasi tra le righe Dead Snow), ma Bunker of the Dead rimane un giocattolone per un pubblico selezionato che sicuramente lo apprezzerà sotto più aspetti. La restante parte è meglio che si prepari un’intera moka di caffè per non addormentarsi.