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Terrorizers

2021
Titolo Originale:
Qing chun shi lian
REGIA:
Wi Ding Ho
CAST:
Po-Hung Lin (Ming Liang)
Moon Lee (Yu Fang)
J.C. Lin (Xiao Zhang)

Il nostro giudizio

Terrorizers è un film del  2021, diretto da Ho Wi Ding.

Splendido e tragico affresco della vita perduta dei giovani nella Taipei pre-COVID, Terrorizers è l’ultimo film di Ho Wi Ding. Noto al pubblico del TIFF per Pinoy Sunday e Cities of Last Things, vincitore del Platform Prize nel 2018, Ho torna alla regia con un lavoro complesso e multi-narrativo che sfida le definizioni di genere e la struttura cinematografica classica. La realtà può essere catturata attraverso il cinema, ma c’è un divario tra ciò che un’immagine mostra e ciò che è realmente, tra la rappresentazione e il mondo reale. Ciò che sta dietro i titoli dei giornali, ciò che accade intorno alla tragedia, forma il prisma degli eventi al centro della storia di passione, amore e vendetta di Ho: frammenti illuminati di vite sparse. La storia ruota attorno a sei personaggi principalin: Ming Liang (Austin Lin), un giovane disturbato che ha commesso un attacco violento in pubblico, e cinque personaggi in cui lui si imbatte. Yu Fang (Moon Lee) studia recitazione e vive con suo padre, un politico che sta per sposarsi con la sua fidanzata incinta. Yu Fang si guadagna da vivere come cameriera di un bar ma ha problemi di abbandono essendo stata lasciata da sua madre quando era piccola. Quando Yu Fang non serve ai tavoli, fa teatro di comunità. Durante una produzione teatrale, Yu Fang fa amicizia e alla fine si innamora di Monica, (Annie Chen), una giovane e bella aspirante attrice che sta lottando per la sua grande occasione, cercando disperatamente di ottenere ruoli decenti in opere di un certo spessore, perseguitata però dal suo passato di attrice porno.

Quando Monica non sta provando per la produzione teatrale, fa audizioni per film a basso budget per evitare lo sfratto. Ming Liang vive nello stesso complesso di appartamenti di Yu Fang e alla fine incontra Yu Fang e Monica. È particolarmente preso da quest’ultima, che riconosce da un film porno che gli piace guardare su un dispositivo di realtà virtuale. Xiao Zhang (JC Lin) è sempre stato innamorato di Yu Fang ed è ora deciso a sistemarsi con lei. Kiki (Pipi Yao) è una studentessa delle superiori e cosplayer innamorata di Ming Liang. Una matura massaggiatrice solitaria osserva il mondo esterno dal suo minuscolo appartamento, come una dea lontana, annebbiata dal fumo della sua perenne sigaretta. I percorsi di Yu Fang, Ming Liang e Monica si scontrano frontalmente quando Ming Liang attacca Yu Fang con una spada in un centro commerciale. Il nuovo fidanzato di Yu Fang, Xiao Zhang, viene in suo soccorso e finisce per essere gravemente ferito. Dopo essere stato catturato dalla telecamera di sorveglianza, Ming Liang si consegna alla polizia. In quella che è una completa invenzione, dice ai poliziotti che Yu Fang è la sua ex ragazza e invia filmati su smartphone di Yu Fang e Monica che consumano la loro relazione.

La vita di Yu Fang è rovinata; la carriera politica di suo padre è in pericolo e la sua relazione in erba con Xiao Zhang è ora in pericolo di vita. Terrorizers è una storia potente che indaga sulle origini della violenza e trova la poesia nell’estetica, dando voce a un cast straordinario. Dipanato in modo non lineare (gli eventi principali del film si muovono avanti nel tempo, poi indietro e poi ancora avanti), Terrorizers è un film alla ricerca di se stesso, che pur non sapendo cosa vuole essere  esplora diversi temi (incomunicabilità, violenza, sesso) trovando coesione e gravità drammatica proprio nel loro intreccio. Non esiste un personaggio centrale o un filo conduttore in cui esplorare le questioni filosofiche proposte dal regista (e co-sceneggiatore) Ho Wi Ding.  Ci sono solo personaggi isolati (Yu Fang, Ming Liang e Monica) le cui vite si intersecano, culminando in una risoluzione che produce indifferenza. Terrorizers però, pur avendo esattamente lo stesso titolo inglese, l’ambientazione e simili preoccupazioni tematiche (alienazione urbana, solitudine e voyeurismo) del capolavoro di Edward Yang del 1986, e pur essendo un involucro ben realizzato, mostra carenza di thriller, ingrediente che nella mescolanza di generi non trova la sua collocazione ponendosi, purtroppo, come anello debole di un film che spicca per raffinatezza e originalità.