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Sex, drugs & magick

Autore:
Robert Anton Wilson
Editore:
Spazio Interiore

Il nostro giudizio

Robert Anton Wilson, nato nel 1932 e scomparso nel 2007, è stato uno degli autori più importanti e affascinanti della controcultura degli anni ‘60 e ‘70, insieme ad altri con cui per altro collaborò, come ad esempio Timothy Leary e il filosofo e naturalista Terence McKenna. Il suo obbiettivo, nelle sue stesse parole, fu quello di “tentare di rompere i condizionamenti mentali, di guardare al mondo in nuovi modi, considerati come modelli o mappe, ma senza considerare nessuno di questi la verità”. Il pensiero di Wilson, allergico ad ogni assoluto, negatore di ogni senso dello stesso verbo essere (in quanto dichiarazione di una verità stabile) è improntato ad un’atteggiamento mentale di totale agnosticismo, che in lui non è solo religioso ma diventa un agnosticismo universale, arrivando a coprire qualunque campo dell’umano. Oggi che il mondo sembra sempre più oppresso da condizionamenti mentali e appare terrorizzato dalla libertà le sue opere sono ancora più necessarie e leggere i suoi libri, sempre provocatori e liberatori, divertenti e intelligenti, è ancora molto utile, oltre che piacevole.

Wilson è celebre per la trilogia degli Illuminati, storia fantascientico-satirico-postmoderna (e piena di sex, drugs & magick) scritta insieme a Robert Shea e pubblicata nel 1975, opera di culto per quegli anni, ma in quel periodo fu anche un sulfureo e geniale editor di Playboy, quando sulle sue pagine scrivevano le migliori penne d’america (e non solo). Per la Playboy Press Wilson pubblicò alcuni libri tra cui la prima edizione del 1973 di questo Sex, drugs & magick. I sentieri proibiti della trascendenza che poi riprese e ristampò nel 1987 e nel 2000, scrivendo nuove prefazioni che troviamo incluse nel libro meritoriamente pubblicato da Spazio interiore.

Un testo insomma che si avvicina a compiere cinquant’anni ma che si presenta ancora come uno scrigno idee e nozioni preziosissime. Un saggio scritto in maniera limpida da Wilson con il suo stile inimitabile, pervaso da un’ironia impagabile e da un cinismo contagioso che vuole mostrare le innumerevoli e potenti connessioni tra il sesso, le droghe e le pratiche occulte, i loro (grandi) rischi e le loro (grandi) potenzialità. Un excursus storico documentato, ricco di spunti e riflessioni, di ricostruzioni storiche, nonché di ricostruzioni narrative dell’esperienza di singole persone alle prese con la combinazione di sesso, droga e rituali magici (intesi questi come applicazione di tecniche esposte nel magnus opus di Aleister Crowley). Un libro che ci fa capire quanto avremmo bisogno ora di persone e autori come Wilson. In mancanza di meglio non c’è che da aprire uno dei suoi libri, pronti ad essere invasi dalla meraviglia.