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Hit & Miss

2012
Titolo Originale:
Hit & Miss
CAST:
Chloë Sevigny (Mia)
Peter Wight (Eddie)
Jonas Armstrong (Ben)

Il nostro giudizio

Hit & Miss è una serie tv del 2012, andata in onda per la prima volta in Inghilterra nel 2012, ideata da Paul Abbott.

Tutto questo accade nei primissimi minuti di Hit & Miss, miniserie inglese in sei parti: c’è un killer, in felpa e cappuccio nero, che uccide un uomo in un parcheggio deserto. Un colpo di pistola, il sibilo del silenziatore. Rientra in auto e, specchiandosi nel retrovisore, si mette il rossetto: è una donna. Anzi, no: torna a casa, si spoglia per farsi la doccia. È una transessuale. Vive in un capannone, periferia di Manchester, ampie stanze spoglie. Passa la giornata tirando di boxe, cena a un tavolo solitario, illuminata da un’abat jour. Poi, in un pub, incontra il suo datore di lavoro, che le consegna una lettera. È di Wendy, la donna che ha amato prima di iniziare il cambio di sesso: è malata di cancro, sta morendo, ma le lascia un figlio undicenne, di cui Mia – la protagonista di questa storia – non sapeva nulla fino a quel momento.

A interpretare Mia, con ovvie protesi genitali, è Chloë Sevigny, americana in trasferta nel Regno Unito, già a suo agio con la serialità, le storie estreme, le tematiche transgender: per anni nel cast regolare di Big Love (la serie Hbo su una famiglia di mormoni poligami) e amante di Hilary Swank in Boys Don’t Cry. L’incipit di Hit & Miss è sincero e trasparente, dice tutto e subito, marca le coordinate di quel che vedremo. Insieme alla condizione di Mia, ci introduce immediatamente al frullato di generi cinematografico/televisivi che attraverserà i sei episodi seguenti. Si inizia con il thriller (serial killer a pagamento, sottobosco criminale) e il noir (la figura di Mia, in abbigliamento e movenze, è quella della femme fatale, algida e letale), ma basta bussare alla porta della catapecchia di campagna in cui vivono il figlioletto di Mia e altri tre, diversissimi, fratelli per avvertire lo scarto e respirare, inaspettatamente, un po’ di Ken Loach.

D’altra parte, il creatore di Hit & Miss è il Paul Abbott, già inventore di Shameless (da cui è stato poi tratto il remake americano con William H. Macy, Joan Collins ed Emmy Rossum) e della splendida mini-tv State of Play. Famiglie povere e disfunzionali, genitori assenti, prole numerosa e addestrata all’arte di arrangiarsi, marginalità disastrata ma testarda: sono una sorta di firma dello sceneggiatore, un contesto che Abbott dipinge con impeccabile efficacia. Hit & Miss è nata, per sua stessa ammissione, dalla fusione di due concept originariamente separati. E così, dentro, c’è di tutto, una girandola di eventi e ribaltamenti, colpi di scena, omicidi e ricatti, sesso e violenza, drammi familiari e struggimenti personali, senza alcun timore di aumentare la carne al fuoco.

Il rischio di avvicinare pericolosamente il limite del grottesco per inciampare nel ridicolo, miracolosamente, viene scansato sempre un istante prima che sia troppo tardi. Merito del realismo di ambientazioni e interpretazioni, rete di protezione per un materiale narrativo esplosivo. Merito, anche, di Chloë Sevigny, sofferta e credibile in un ruolo insidiosissimo.