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Jay e Silent Bob – Ritorno a Hollywood

2019
Titolo Originale:
Jay and Silent Bob Reboot
REGIA:
Kevin Smith
CAST:
Jason Mewes (Jay)
Kevin Smith (Silent Bob
sé stesso)

Il nostro giudizio

Jay e Silent Bob – Ritorno a Hollywood  è un film del 2019, diretto da Kevin Smith.

L’ultima volta che abbiamo visto lo smilzo e il cicciotto è stato in Clerks II (2006), sempre fuori dal famoso Quick Stop, a vendere erba ai ragazzini. Jay e Silent Bob ne hanno fatta di strada, passando dai centri commerciali di Generazione X (1995) per incontrare addirittura Dio e salvare l’umanità in Dogma (1999), senza rinunciare ad una tappa in quel di Hollywood per fermare la produzione di un film ispirato ai loro personaggi. E dire che né Kevin Smith, né Jason Mewes avrebbero mai pensato di creare un intero universo – il View Askewniverse – attorno a quei due personaggi abbozzati nel lontano 1994 in Clerks. Quel che accade con Jay e Silent Bob – Ritorno a Hollywood (Jay and Silent Bob Reboot) non è la semplice aggiunta di un altro divertente capitolo nel mezzo della strampalata vita dei due ragazzi, ormai cresciuti, arrivati dal New Jersey. Kevin Smith realizza un film che fa il punto della situazione sull’immaginario del View Askewniverse, ma, soprattutto, sulla sua intera vita passata al fianco del suo “compagno di vita etero” Jason Mewes. Invecchiati ma decisamente in forma – soprattutto Smith visibilmente dimagrito dopo l’infarto – Jay e Silent Bob fanno il loro ingresso trionfale tra i fumi dell’erba davanti ad un plotone di poliziotti, con le mani alzate e i pantaloni abbassati. Una volta portati in tribunale firmano per sbaglio un contratto che cede la loro identità alla Saban Films per produrre un reboot su Bluntman e Chronic, diretto da Kevin Smith e interpretato con brillante autoironia da se stesso.

Sarà Brodie Bruce (Jason Lee) a spiegare in un divertente monologo la differenza tra remake e reboot, aggiungendo che “il fottuto regista” (chiamato per tutto il tempo da Jay “Kevin James”) girerà l’ultima scena del film durante l’annuale convention Chronic-Con; Jay e Bob hanno tre giorni per arrivare a Los Angeles, fermare il film e riconquistare la loro identità. Se la trama ricorda molto quella di Jay e Silent Bob…Fermate Hollywood!, il contenuto è in realtà molto diverso, costellato di citazioni e meta-cinema. E’ difficile pensare ad un altro regista che, come Smith, consacri sullo schermo l’amore per la sua famiglia, per il suo migliore amico, per i suoi fan e, ça va sans dire, per i fumetti.  Co- protagonista assieme al duo è Harley Quinn, la figlia di Kevin Smith che qui interpreta Millenium Falcon, ovvero la figlia che Jay scopre di aver avuto da Justice. Assieme ad un’amica sordomuta e altre due ragazzine davvero strambe, Millennium riesce a farsi portare da Jay e Bob al Chronic-Con, ignara di essere in compagnia del padre. Qui, tra una miriade di Jay e Silent Bob-cosplay, accadrà di tutto: lo stesso Kevin Smith, nei panni si se stesso, rischierà di essere ucciso da un’infiltrata del KGB. Limitarsi a definire Jay & Silent Bob Reboot un’operazione-nostalgia dedicata quasi unicamente ai suoi fan sarebbe riduttivo, perché Smith fa un sunto di tutto quello che è stato il suo percorso cinematografico, le sue influenze, il suo rapporto con fan e famiglia. Una miriade di camei sono sparsi nel film, in cui appare addirittura Matt Damon nei panni del Loki di Dogma, scelta rischiosa dal momento che tecnicamente sono ancora i fratelli Weinstein a possederne i diritti.

Ma anche Holden (Ben Affleck), che ha donato il suo seme ad Alyssa (Joey Lauren Adams) per dare alla luce una bimba chiamata Amy (interpretata dalla figlia di Mewes); torna Dante (Brian O’Halloran), Justin Long nei panni del personaggio che aveva interpretato in Zack e Miri, la moglie Jennifer Schwalbach Smith, Rosario Dawson, Jason Biggs e James Van Der Beek.  Si aggiungono anche Val Kilmer che interpreta Bluntman e la Supergirl Melissa Benoist nei panni della versione femminile di Chronic, Chris Hemsworth nei panni di sé stesso versione ologramma, intento ad intimare i fan di non scoparlo. Non manca Stan Lee nei titoli di coda, visto in un vecchio video in cui scherzava teneramente con Smith. Com’è stato possibile coinvolgere tutti questi nomi nel cast? Il regista afferma che ci è riuscito anche “grazie” all’attacco di cuore che lo ha colto nel febbraio 2018, drammatico  episodio finito bene che ha spinto molti attori chiamati in causa a dare il loro apporto. In Jay e Silent Bob – Ritorno a Hollywood  si percepisce la maturità raggiunta da Kevin Smith, perché ci si diverte ma, per la prima volta, ci si emoziona sinceramente al punto di versare una lacrimuccia sul finale, quando Jay, con gli occhi lucidi, dona alla figlia un prezioso consiglio: “Trova un amico con cui passare un sacco di avventure, qualcuno che ti sappia ascoltare e che ti guardi le spalle, anche quando è al tuo fianco”. Parole genuine e sincere come l’amicizia tra Jay e Silent Bob ma, soprattutto, tra Kevin Smith e Jason Mewes.