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Bacurau

2019
Titolo Originale:
Bacurau
REGIA:
Kleber Mendonça Filho, Juliano Dornelles
CAST:
Sônia Braga (Domingas)
Udo Kier (Michael)
Barbara Colen (Teresa)

Il nostro giudizio

Bacurau è un film del 2019, diretto da  Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles.

Nel primo film firmato insieme, dopo una lunga collaborazione artistica dietro la macchina da presa, Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles si rifanno alla locuzione “Homo homini lupus” per rispondere alla frase di Brecht: «Solo la violenza può servire dove regna la violenza…». Bacurau disegna un’immagine apocalittica del Brasile, attraverso la storia di un piccolo villaggio assalito dal desiderio di morte di altre parti del Paese. Una favola politica che si svolge nel futuro ma sembra aderire perfettamente all’attuale situazione politica del Brasile e alle profonde disuguaglianze sociali, etniche e culturali.

Una brutale allegoria colorata di rosso sangue, su cui aleggia la minaccia fascista delle recenti elezioni. Composto da due parti, il film inizia con il descrivere una comunità pacifica e molto povera, Sertão, riunita attorno ai funerali di uno degli anziani del villaggio. Poi c’è la feroce intrusione di un gruppo di turisti armati e sovraeccitati, riuniti per un safari molto speciale, che ha scelto Sertão come terreno di caccia. Bacurau rinnova il dialogo tra il cinema brasiliano e il picaresco cinema occidentale radicato nelle considerazioni geopolitiche del suo tempo. Le principali fonti di ispirazione dichiarate sono Vamos a matar compañeros di Sergio Corbucci e I guerrieri della palude silenziosa di Walter Hill.

Come Glauber Rocha, al momento di Antonio das Mortes e il suo rapporto con il western americano, Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles si appropriano di un cinema stilizzato e sovversivo – il film di John Carpenter, in primo luogo – per per immergerlo nelle radici dell’anima brasiliana. Bacurau è un’ode alla resistenza, al coraggio e alla libertà di un popolo il cui sterminio è stato programmato da nemici che vengono dall’estero – i gringos – e dall’interno, i mercenari al soldo degli stranieri, guidati da un disprezzo di classe. Vera opera dei poveri, piena di rumore e furia, musica e urla, sangue e polvere, Bacurau sorprende sempre nel suo modo di distogliere i cliché del cinema d’azione. Non si tratta di cinismo o sfruttamento della violenza, ma piuttosto un inno alla riconquista dell’orgoglio degli oppressi e degli offesi.