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Bad Bad Winter – Sguardi Altrove Film Festival

2018
Titolo Originale:
Bad Bad Winter
REGIA:
Olga Korotko
CAST:
Marat Abishev
Nurgul Alpysbayeva
Zhalgas Jangazin

Il nostro giudizio

Bad Bad Winter è un film del 2018, diretto da Olga Korotko.

L’uomo è, per definizione, un animale sociale, in quanto necessita del rapporto coi propri simili per poter sopravvivere. Spesso però la bestia umana, se messa a stretto contatto coi propri coetanei, si mostra capace di indicibili atrocità, tanto fisiche quanto psicologiche. Partendo dalla spietata legge della natura dell’homo homini lupus hobbesiana, Olga Korotko costruisce dunque con Bad Bad Winter – in concorso nella sezione “nuovi sguardi”dello Sguardi Altrove Film Festival – un tragico, intenso e tesissimo kammerspiel sotto zero, in cui il ritorno all’ovile della figlia di un ricco uomo d’affari a seguito dell’improvvisa morte della nonna si tramuta a poco a poco in una vero e proprio incubo, nel momento in cui la visita di alcuni ex compagni di classe della giovane innesca una deflagrante detonazione di rancori mai sopiti e segreti potenzialmente letali. Il tutto compresso nelle anguste quattro mura di una spoglia abitazione immersa nel freddo e nel gelo, ideale alcova d’incubazione in cui far fermentare odio, disperazione e tanta, tanta rabbia. Tuttavia, prima che la pericolosa pentola a pressione socio-emotiva esploda in tutta la sua devastante potenza, la regista si mostra maestra nel centellinare la tensione, seminando a poco a poco indizi che vengono lasciati germogliare a dovere nel corso della narrazione, pronti a concederci i loro aspri frutti solo nell’amaro finale. Una raggelante atmosfera a tratti grottesca che sembra richiamare alcune suggestioni dei Fratelli Coen, mentre le dinamiche decisamente più thrilling non nascondono una forte influenza nei confronti della scrittura di Taylor Sheridan, senza tuttavia scomodare troppo sfacciatamente I segreti di Wind River. L’opera della Korotko, infatti, più che sull’azione si concentra quasi interamente sui corpi e sui dialoghi, due ingredienti essenziali per far scoccare la miccia necessaria a condurre i personaggi e i loro accadimenti verso l’immancabile punto di rottura. Su tutto e su tutti, infatti, pesa il macigno di un terribile segreto, i cui risvolti posso rivelarsi, a breve termine, ancora più devastanti del previsto. Bad Bad Winter è un film da sentire di pancia più che di testa, un racconto angosciante non tanto per ciò che mostra ma per ciò che non mostra e, soprattutto, per ciò che non dice, lasciando che il malessere s’impadronisca dello spettatore a poco a poco, fino a condurlo al catartico e più che mai necessario scontro finale, senza abusare di sangue o frattaglie ma, al contempo, non lesinando certo in fatto si spietata crudezza. La semplice e letale crudezza dell’Uomo.