Edge of Tomorrow è un film del 2014, diretto da Doug Liman.

La Terra è stata attaccata da alieni micidiali chiamati Mimic e gli esseri umani hanno deciso di sferrare un attacco che potrebbe garantire la vittoria. Il giorno prima dell’assalto il maggiore William Cage, esperto in pubbliche relazioni e senza addestramento, viene costretto a partecipare all’azione, ma durante la battaglia gli succede qualcosa che gli farà rivivere le ultime 24 ore cercando di trovare un modo per vincere la guerra, anche grazie a un’inaspettata alleata. Cosa succederebbe se la marmotta Punxsutawney Phil incontrasse i cazzuti soldati di Starship Troopers?

Un’idea che al solo pensiero fa sorridere, ma questo Edge of Tomorrow è sostanzialmente un Ricomincio da capo con gli alieni. E funziona! Un’azione sapientemente costruita, una battaglia iniziale senza respiro, un ritmo incalzante e una scrittura capace di sfruttare le ripetizioni dell’azione, sono i segreti che riescono a trasformare un mediocre progetto muscolare in un’opera godibile e di ottimo intrattenimento.

Tratto dalla light novel giapponese All You Need is Kill di Hiroshi Sakurazaka, Edge of Tomorrow non si perde in divagazioni filosofiche sul concetto di Tempo o di predestinazione, ma inanella cicli temporali che permettono allo spettatore di esplorare la crescita dell’esperienza e lo svelamento dello spazio in cui si svolge l’azione. Per ricominciare bisogna morire e a ogni morte, il maggiore Cage (gabbia!) rinasce con l’opportunità di imparare ed evolversi.

C’è il Tempo quindi per cambiare registri narrativi – dall’azione all’ironia, passando per accenni romantici – restando ingabbiati nelle migliaia di vite del maggiore Cage e dell’eroina Rita. E addirittura permettendoci di tifare per Tom Cruise, finalmente in un ruolo adatto a lui, fragile e testosteronico al Tempo stesso.