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Everly

2014
Titolo Originale:
Everly
REGIA:
Joe Lynch
CAST:
Salma Hayek (Everly)
Hiroyuki Watanabe (Taiko)
Laura Cepeda (Edith)

Il nostro giudizio

Everly è un film del 2014, diretto da Joe Lynch.

Bello, bello, bello. Everly è un’inaspettata sorpresa, un film che si guarda con il pregiudizio peggiore ma che riesce, man mano che procede, a travolgere. Sono le idee e lo stile a far da padroni, stavolta, più che i tric e trac del bugdet miliardario. D’altronde siamo in un action movie che più minimale non potrebbe essere, una sorta di pièce teatrale del cinema d’azione con una sola stanza dove far convergere gli avvenimenti. Che palle, direte voi, ma Joe Lych, uno che non ha proprio una gran fama dopo i terribili Wrong Turn 2 e Knights of Badassdom, prende per le palle, stringe e non molla più. Siamo nell’imitazione più spudorata di Kill Bill, il pulp lanciato un tanto al chilo, ma con fantasia e sapienza registica.

Nei 90 minuti di Everly il divertimento per ogni ragazzaccio cresciuto a pane e Albert Pyun è servito: piovono proiettili, i corpi volano sotto le fucilate, veniamo anche gratificati di una virata sadica alla Takashi Miike con gabbie e acido versato negli occhi, e il sangue scorre a fiumi come nei vecchi Heroic Bloodshed di John Woo: roba non di tutti i giorni. La storia ruota intorno a una donna, la Everly del titolo, interpretata da una bolsa Salma Hayek in fase Mickey Rourke, che dopo essere diventata collaboratrice dell’FBI si ritrova a lottare contro un esercito di killer assoldati per cancellarla dalla faccia della Terra dall’ex fidanzato che è un boss della mala. Barricata nel proprio appartamento, Everly è così costretta a respingere uno dopo l’altro gli attacchi di sicari, uomini e donne, che non hanno intenzione di farla uscire viva da lì.

Tutto qui: un film di assedio con l’impostazione di un kammerspiel: ma come ogni B movie che si rispetti, in Everly la sceneggiatura – scritta da Yale Hannon, uno che finora aveva fatto lo script-coordinator, qualunque cosa voglia dire – è del tutto secondaria rispetto alla messa in scena. Anche perché Everly, pur con l’apparente confezione da direct to video per il mercato bulgaro, emerge come cinema con la A maiuscola e possiede le caratteristiche di quegli action che se ne trovano uno su venti o anche su cinquanta così. Per chi scrive è già film cult.