Westworld – Dove tutto è concesso

Il pilot del serial tratto da Il mondo dei robot

Westworld – Dove tutto è concesso  è una serie televisiva statunitense ideata per la HBO da Jonathan Nolan (fratello minore di Christopher) e Lisa Joy, produttori esecutivi insieme a  J.J. Abrams e Bryan Burk. È tratta dal film  Il mondo dei robot (Westworld, 1973) diretto da Michael Crichton autore, tra l’altro,  di quel Jurassic Park al quale, come vedremo, lo show ci rimanda ben presto per l’ambientazion. Nolan ha diretto l’episodio pilota. Westworld è un parco a tema futuristico gestito dalla Delos Corporation, dove cowboys e ragazze di campagna, prostitute e banditi se ne vanno in giro attraverso  un paesaggio western artificiale dove può accadere davvero di tutto. Teddy (James Marsden) arriva nella piccola città di Sweetwater , situata nel parco, in cerca di avventure e vi incontra la bella  e dolce Dolores (Evan Rachel Wood). Ma sia  Teddy sia  Dolores, insieme alla maggioranza degli ospiti del paesino, sono robot programmati dal Dr. Ford (Anthony Hopkins, buca ancora lo schermo alla prima inquadratura), da Bernard (Jeffrey Wright) e da una squadra di specialisti che operano in isolamento in un luogo segreto. Il loro scopo è quello di mantenere Westworld operativa e i suoi facoltosi clienti felici, la qual cosa non è più cosi facile dal momento in cui i “padroni di casa”/androidi cominciano a mal funzionare. Essi sono per natura incapaci di far del male agli umani, questo viene continuamente ripetuto, ma i loro vecchi programmi (vengono periodicamente ri-programmati) stanno per impossessarsi nuovamente di loro facendo sì che qualcosa di oscuro si agiti sotto la loro innocua superficie .

Il classico concetto di western in Westworld – Dove tutto è concesso tende a definirsi secondo una dicotomia ben delineata – ragazzo buono e giusto contro il vizioso e cattivo (e qualche volta anche brutto, che c’è più gusto). Ma l’ introduzione dell’elemento sci-fi comporta una serie di complicazioni morali che vanno a scalfire questo semplice ma efficace binomio. In un primo momento, ad esempio, il cattivo della situazione sembra essere  l’ Uomo Nero (Ed Harris, ben ritrovato) che senza tanti problemi spara a Teddy e trascina via Dolores  per ragioni non difficili da dedurre (la bella e la bestia). Ma i suoi piani (e scalpi) successivi lasciano intendere che lui sappia molte più cose sugli altri residenti  del parco anche se i suoi obiettivi  fin qui non sono comprensibili. Inoltre, è la stessa esistenza di Westworld a offrire una vasta gamma di questioni morali. È facile simpatizzare con Dolores e Teddy, pedine in un sistema molto più grande di loro. Ma i tecnici dietro le quinte del centro divertimenti stanno tramando a favore dei loro diritti; e questo ci fa presumere che nelle prossime settimane potremmo assistere alla messa alla prova della loro morali  personali, della loro capacità di mentire, specialmente se confrontate con le inevitabili questioni etiche derivanti dalla creazione di qualcosa di indistinguibile dagli umani ma che umano proprio non è.

Il  tempo del racconto in Westworld – Dove tutto è concesso è abbastanza misterioso, in maniera quasi irritante per lo spettatore. Bernard fa riferimento ad una “fallimento critico ” avvenuto più di 30 anni prima. Presumendo che questo incidente sia avvenuto quando Westworld era già stata fondata e presumendo anche che il parco non è segretamente operativo ai giorni nostri, dobbiamo pensare, come minimo, che la storia si svolga nel 2047, ma sono solo ipotesi. Anche se poi, a supporto di esse, abbiamo gli incredibili progressi tecnologici visibili sullo schermo o appresi dal Dr.Ford. Sarà interessante in seguito assistere a quello che potrà accadere in una società che ha saltato fasi della sua evoluzione, liberandosi dal guinzaglio di essa. Una metafora molto significativa dello show è quella del pianista (con pianoforte) al Mariposa saloon, che emette cristallini brani dal miglior repertorio contemporaneo, roba come  “Black Hole Sun” dei Soundgarden e “Paint It Black” dei Rolling Stones. Quest’ultima, che ci traghetta con la sua lussureggiante versione orchestrale nella scena drammatica con protagonista Hector (Rodrigo Santoro), crea un  momento singolare per l’ episodio, che ci rammenta di quanto “meta” possa essere “Westworld” all’interno del genere Western.

Una metafora molto significativa dello show è quella del pianista (con pianoforte) al Mariposa saloon, che emette cristallini brani dal miglior repertorio contemporaneo, roba come  Black Hole Sun dei Soundgarden e Paint It Black dei Rolling Stones. Quest’ultima, che ci traghetta con la sua lussureggiante versione orchestrale nella scena  drammatica con protagonista  Hector, crea un  momento singolare per l’ episodio, che ci rammenta di quanto “meta” possa essere Westworld all’interno del genere Western. Ed è proprio a questo punto della storia che veniamo a conoscenza di una certa chimica esistente tra Mauve (Thandie Newton) ed  Hector, che contribuisce al conferimento di una certa vivacità al racconto; quanto sarà stato frutto della programmazione di Sizemore (Simon Quarterman) in questa affinità elettiva non è chiaro, ma sarà un altro elemento da approfondire nelle successive puntate. Nel frattempo, Teddy e  Dolores sono quasi perfetti nel loro ruolo centrale di innamorati, ma forse questo è giusto, data la loro natura artificiale. Ciò che sarà interessante esplorare in seguito è verificare se Westworld è il tipo di luogo che si aggrappa ancora al cliché vergine /puttana  o se invece anche alle brave ragazze di campagna è concesso un po’ di divertimento.

Desta grande ammirazione l’enorme impiego di mezzi destinati alla realizzazione delle ottime scenografie, specialmente per quanto riguarda la costruzione di Sweetwater. Il genere western è già in sé poco economico, se poi immaginiamo che i gestori del parco hanno una scadenza settimanale… ma anche il retroscena della “fabbrica”  è realizzato in maniera accattivante ed originale. Ed proprio a partire da certe somiglianze paesaggistiche e scenografiche che si fanno avanti associazioni con i classici western di Sergio Leone e di John Ford, ma anche con film fantascientifici come Ex-Machina, Blade Runner e Se mi lasci ti cancello. A molte altre domande vorremmo poi ancora dare una risposta: cosa accadde nel fallimento critico anni addietro, qual è  la reale entità dei sogni, a cosa attribuire la strana abitudine degli addetti ai lavori nel parco a tema di indossare ora abiti d’epoca ora abiti moderni, e qual è la vera natura di Dolores, prima e quindi più anziana residente nel parco, ma anche la più evoluta, lei, capace di schiacciare una mosca come se nulla fosse?