Star Wars VII: un risveglio traumatico per la Forza

La nuova trilogia arriva nelle sale, mentre noi ce ne andiamo con l’amaro in bocca.
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Brutto risveglio per la Forza. Eh già, perché se la Forza si è realmente risvegliata in Star Wars VII, avrà probabilmente pensato (sperato) di stare ancora sognando: solo un brutto incubo. Purtroppo per Lei, ma soprattutto per noi, non è così.

Buio in sala. Scritta azzurra su sfondo nero. “Tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana…”. Silenzio. Finalmente la musica -quella musica- e l’apparire del logo “Star Wars”. Chi, come me, con la Saga ci è cresciuto può immaginare le sensazioni evocate da questo momento. Ma l’emozione dura poco e il giocattolo si rompe in fretta.

Lo si deve ammettere: questo articolo è scritto da amante della primissima trilogia di George Lucas; scritto da chi ma-sì-in-fondo-non-era-niente-male-neanche-la-seconda. E, soprattutto, è scritto da chi è entrato nella sala cinematografica senza pregiudizi: superando il primo shock dell’affidamento della regia a J. J. Abrams, chiudendo un occhio sull’acquisizione della Lucasfilm da parte della Walt Disney Company e da chi era pronto ad aprire il cuore a BB-8, il droide protagonista della nuova trilogia. Tuttavia, pur avendo la mente aperta e libera, la digestione di Star Wars: Il risveglio della Forza è davvero ardua.

In parte non potendo, ma in fondo neanche volendo, svelarvi la trama (peraltro, così semplice e lineare che basterebbero cinque parole per farlo), si cercherà di riflettere insieme al lettore: cercare di capire se c’è qualcosa che si possa salvare; crucciarci e chiederci se, a causa delle altissime aspettative, qualsiasi cosa ci avessero proposto, non ci avrebbe mai soddisfatto. Cercare di trovare la Forza (anche in noi, Jedi e non) di pensare che questo sia solo un capitolo di introduzione al prossimo Star Wars, che sarà sicuramente un capolavoro. E siccome si tratta di una riflessione, si procederà maieuticamente per domande: 

Perché J. J. Abrams ha deciso di non fare l’unica cosa in cui è davvero bravo? La più grande abilità di Jeffrey Jacob Abrams, regista e sceneggiatore di Star Wars VII, è sicuramente quella di rintronarci per ore, lasciandoci persi in una nebbia di dubbi amletici e esistenziali, che non troveranno mai risposta (siamo sinceri, molti di noi, ancora pensano che ci possa essere una spiegazione in “Lost” che non abbiamo colto: non è così). Ma qui, dove poteva osare; qui, dove prima di lui, Lucas ci ha fatto “appendere sui muri” e strappare la pelle dalla faccia prima di arrivare alla famosissima dichiarazione “Io sono tuo padre”. Qui, in Star Wars VII, l’unico “scoop”, se così vogliamo chiamarlo, viene svelato nella prima ora del film.

Riportate quell’orco nella sua sceneggiatura.
Chi ha rubato e ingigantito un orco di “Lo Hobbit”, gli ha insegnato a atteggiarsi come il fauno di Guillermo Del Toro e lo ha infilato in Star Wars? Soprattutto perché? Non diremo altro per correttezza nei confronti di chi non ha ancora visto il film.

Perché le Stormtrooper sono diventate protagoniste di scene mezzo tratte dai documentari di propaganda nazista di Leni Riefenstahl e mezzo tratte dagli Hunger Games?
Sicuramente un alone di regime le guardie armate dell’Impero lo hanno sempre avuto, ma forse questa volta, in alcuni momenti si è un po’ esagerato. Speriamo di sbagliarci e che J. J. Abrams abbia, invece, volutamente citato il divertente fumetto di Francesco Bonvicini, “Sturmtruppen”, ma abbiamo i nostri dubbi.

Un cattivo metrosexual, un donna protagonista, il figaccione-spaccone e un nero in cerca di riscossa personale: chi pensa che ci voglia di più per essere originali all’alba del 2016? I protagonisti e gli attori che li interpretano, a esclusione forse solo di Daisy Ridley nei panni della giovane Rey, non convincono del tutto. Gli attori non sono abbastanza bravi, né abbastanza famosi per oscurare il fatto che i caratteri sono trattati solo con una minima indagine psicologica, come per altro era stato fatto con i personaggi dei precedenti capitoli, ma con maggiore brillantezza e ironia.

I punti su cui riflettere sono molti, le domande sono state poste e le risposte vanno cercate dentro di noi.

Tuttavia. BB-8 ci strappa più di un sorriso nel corso del film. Han Solo e Chewbecca sul Millennium Falcon ci portano indietro nel tempo. C-3PO e R2-D2 continuano a farci ridere ed emozionare. Leia rimane la nostra bellissima e testarda Principessa anche con qualche ruga in più. Tuttavia è Star Wars. Tuttavia, i fan o lo hanno già visto o lo vedranno, tutti. Tuttavia, in fondo in fondo, stiamo già aspettando il prossimo capitolo.