Star Wars la nuova Trilogia: 1996-2005

Un’epopea cinematografica intergalattica lunga quarant’anni:1996-2005: la Nuova Trilogia
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George Lucas decide che i tempi sono maturi perché la saga di Star Wars trovi la sua conclusione. Non resta che recuperare gli appunti di 25 anni prima, quelli che, secondo quanto testimoniato da lui stesso, furono tratteggiati sullo stesso blocco di fogli dove vennero scritte le sceneggiature di American Graffiti e Guerre stellari. Il progetto prende finalmente forma nella sua articolazione compiuta. La sceneggiatura finale di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma porta solo il nome di Lucas, nonostante fosse stato inizialmente coinvolto anche Frank Darabont. Kenneth Branagh viene provinato, ma non scelto, per la parte di Obi-Wan, poi andata a Ewan McGregor. Vanno di moda gli action di Hong Kong e si pensa a Sammo Hung per le coreografie, ma il mitico “fat dragon” non è disponibile. Benicio Del Toro firma per la parte di Darth Maul, ma quando scopre che il personaggio è decisamente ridimensionato nel copione definitivo, abbandona il set. L’esiguo spazio lasciato a Lord Darth Maul, di sicuro il più interessante tra i nuovi character, resta, anche a posteriori, un clamoroso errore (come quello di lasciare briglia sciolta all’insopportabile Jar Jar, non a caso detestato anche dai fan più fedeli). Episodio I è l’ultimo film girato in pellicola 35mm, i successivi due episodi saranno realizzati in digitale. Le riprese avvengono in due tempi: le cosiddette “principali” tra giugno e settembre 1997 e le “secondarie” (raccordi, seconda unità, esterni) tra marzo e luglio 1998. Distribuito worldwide nel 1999, Star Wars Episodio I – La minaccia fantasma è un clamoroso successo: 924.300.000 dollari. Bene, ma non benissimo in Italia, dove raccimola circa 20 miliardi di lire. Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni, la cui pre-produzione comincia nel 1996 insieme a quella di La minaccia fantasma, prosegue le avventure di Anakin Skywalker (Hayden Christensen, preferito a Ryan Phillippe) e viene girato, soprattutto in Australia, tra il giugno e il settembre 2000 (scene primarie) e marzo e luglio 2001 (secondarie). Presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2002, è distribuito worldwide il 16 maggio 2002. Incassa 649.400.000 dollari (in Italia “solo” 8 milioni di euro). Risulta il più lungo episodio della serie (142 minuti) e anche il più noioso. Quando sembra ormai scontato che la nuova trilogia sia in termini qualitativi un clamoroso flop, George Lucas azzecca la chiusura, che poi sarebbe la puntata-cerniera con la trilogia originale. Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith, infatti, convince sia il pubblico (che però sembrò apprezzare anche Episodio I, campione d’incassi, e Episodio II) che la critica.

Il 7 settembre 2000, nel deserto della Tunisia, mentre ancora la seconda unità armeggia con L’attacco dei cloni, Lucas gira la sequenza finale di La vendetta dei Sith. Inizia un processo produttivo che dura quasi cinque anni. La sceneggiatura definitiva resta segreta fino alla fine, come ai tempi di L’impero colpisce ancora, quando nessuno sul set sapeva che Darth Vader fosse il padre di Luke. Per la prima volta da Guerre stellari, però, il cineasta si concentrò soprattutto sulla regia, scegliendo modalità di ripresa diverse dall’usuale (più piani sequenza, un montaggio più frenetico, reso possibile dal moltiplicarsi delle macchine da presa e quindi delle angolazioni di uno stesso soggetto o di una stessa scena) e coinvolgendo, clamorosamente, anche Steven Spielberg che girò di suo pugno due sequenze: il duello tra Yoda e Palpatine e quello tra Obi-Wan e Anakin sul pianeta Mustafar. Sempre non accreditato, collabora alla sceneggiatura Tom Stoppard, al quale si deve forse il cambio di passo, in senso tragico e shakespeariano, del personaggio di Anakin, finalmente reso complesso. In una prima fase dello script era prevista l’entrata in scena di Ian Solo a dieci anni, ma una scena del genere non è mai stata girata. Ancora una volta, Lucas dichiarò guerra ai potenti sindacati dello spettacolo Usa, imponendo che gli attori sotto contratto non fossero sindacalizzati. Per questo motivo Gary Oldman, che rifiutò di lasciare lo Screen Actors Guild, non potè doppiare il generale Grievous. Imponente l’utilizzo degli effetti speciali, che rallentarono la post produzione: Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith detiene il record di SFX usati in un film: ben 2.151 inquadrature sono ricreate al computer o digitalmente trattate. Presentato al Festival di Cannes il 15 maggio 2005, Episodio III viene distribuito worldwide quattro giorni dopo, incassando 850 milioni di dollari.