Rocky Balboa

Analisi della saga sul pugile alter ego di Sylvester Stallone
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Ci sono eroi immortali il cui ricordo non svanisce col passare degli anni. Ci sono protagonisti che ritornano, anche quando la loro storia sembrava ormai conclusa. Ci sono incontri che si combattono anche quando, apparentemente, la carta d’identità sembra non consentirlo. Tre anni fa lo abbiamo visto tornare sul grande schermo ormai stanco e con un fisico provato da una malattia, lontano ricordo del due volte campione del mondo che è stato. Si chiama Rocky Balboa e, a dispetto dell’età, è pronto a tornare sul grande schermo. Non più come pugile, ma per un seconda volta (terza se pensiamo anche a Rocky V) come allenatore. Preparate i popcorn, la campana sta per suonare, Rocky è tornato, forse, per l’ultimo round.

 ROCKY – 1976 (di John G. Alvidsen)

Il viaggio comincia nella metà degli anni settanta, quando un semisconosciuto Sylvester Stallone scrive e interpreta il film Rocky, una pellicola a basso costo che racconta la storia di un pugile italoamericano che affronta sul ring il campione del mondo in carica, Apollo Creed (Carl Weathers). Ma il film non è solo una storia di sport, infatti ci viene presentata anche la rivincita personale del protagonista e la sua storia d’amore con Adriana (Talia Shire). A completare il cast, Burt Young nel ruolo di Paulie e Burgess Meredith nei panni di Mickey Goldmill, l’allenatore di Rocky. Il film sbanca al botteghino e vale al regista l’Oscar alla miglior regia oltre che portarsi a casa anche le statuette per miglior film e montaggio. Immortale il finale, con Rocky sconfitto ai punti, ma idolatrato dal pubblico, che grida a squarciagola il nome di Adriana, prima di dichiararle il suo amore. Lo stesso Stallone diviene un idolo e ottiene anche le candidature come miglior attore e miglior sceneggiatura originale.

ROCKY II – 1979 (di Sylvester Stallone)

Passano tre anni ed è lo stesso Stallone a curare, oltre alla sceneggiatura, la regia per il seguito. Dopo aver vinto di misura il match per il titolo, ma pesantemente contestato dall’opinione pubblica, Apollo Creed decide di dare la rivincita al suo avversario, ormai ritiratosi dalla boxe. Rocky per risollevare economicamente la sua famiglia decide di accettare e diviene il nuovo campione del mondo dei pesi massimi. Il film divenne il maggior successo dell’anno, superato solo da Moonraker – Operazione spazio.

ROCKY III – 1982 (di Sylvester Stallone)

In Rocky III (sempre scritto e diretto da Stallone) troviamo Rocky ricco e con in mano il titolo mondiale. Novità della saga è Clubber Lang, interpretato da Mr. T che batterà Rocky per Ko soffiandogli il titolo. A quel punto, dopo la morte di Mickey, proprio durante l’incontro decisivo, saranno Apollo Creed e il suo allenatore Tony Evers (Tony Burton) ad allenarlo e a riportarlo nel finale a riprendersi il titolo.

 ROCKY IV – 1985 (di Sylvester Stallone)

Dopo la parentesi di Rambo e Rambo 2 – La vendetta, Stallone firma regia e sceneggiatura di Rocky IV, che rimane forse uno degli episodi più iconici della saga e sarà fortemente ripreso, con tematiche e personaggi, proprio in Creed II. Dall’Unione Sovietica arriva Ivan Drago, nel ruolo che valse la fama a Dolph Lundgren, che lancia la sua sfida allo sport americano. Apollo Creed, ormai ritiratosi dalla boxe, decide di affrontare il pugile russo in un’esibizione, ma rimane ucciso dall’incredibile forza dell’uomo. Rocky sceglie di vendicare l’amico in quello che, forse, resta l’incontro più difficile della sua carriera, ancora allenato da Tony. Resta spettacolare il match finale tra lo Stallone italiano e il tenace russo, vinto da Rocky all’ultimo round, e il film lascia un messaggio di pace proprio negli anni centrali della Guerra Fredda.

 ROCKY V – 1990 (di John G. Alvidsen)

Il quinto film, pur essendo scritto da Stallone, viene diretto da Alvidsen, già regista Premio Oscar del primo capitolo della saga. La pellicola è diversa dalle precedenti e ci mostra il protagonista tornato in povertà a causa di scelte scellerate del suo commercialista e costretto al definitivo ritiro a causa dei danni cerebrali subiti nell’incontro con Ivan Drago. Inizia così ad allenare il giovane e promettente Tommy Gunn (Tommy Morrison) nella speranza di riuscire a lanciarlo nel circuito dei professionisti. Raggirato da un manager ambizioso e spregiudicato, Tommy volta le spalle a Rocky e nel finale si scontrerà con lui in una vera e propria rissa per le strade di Philadelphia. Il film viene pesantemente criticato e per la prima volta ci mostra un  Rocky allenatore anziché pugile (fatta eccezione per il finale, comunque non ambientato sul ring). Ad interpretare il figlio di Rocky, il vero figlio dell’attore, Sage Stallone. La pellicola segna anche l’ultima apparizione di Adriana.

 ROCKY BALBOA – 2006 (di Sylvester Stallone)

Trascorrono sedici anni e Stallone, con l’avvento del nuovo millennio, e prima de I mercenari, riesce a rilanciare la sua carriera riportando al cinema i suoi personaggi più iconici con Rocky Balboa e John Rambo. La pellicola, ancora scritta da Stallone, segna anche il suo ritorno alla regia della saga per l’ultima volta. Rocky è rimasto vedovo e gestisce un ristorante a Philadelphia, proprio dedicato alla moglie, nel quale intrattiene i clienti ricordando loro i fasti della sua carriera. Il figlio qui ha il volto di Milo Ventimiglia, mentre Burt Young torna nei panni di Paulie per l’ultima volta.  Cameo anche per Tony Lovell di nuovo nel ruolo di Spider Rico (primo personaggio sconfitto da Rocky nel primo film). Una simulazione al computer prova a mettere a confronto due pugili di diverse generazione, come Rocky ai fasti della sua carriera e l’attuale campione del mondo in carica Mason Dixon (Antonio Tarver). Rocky viene così convinto a tornare sul ring per un ultimo match. A completare il cast Geraldine Hughes e Tony Burton, che torna ad allenare Rocky per l’ultima volta. E’ curioso notare come Tony Burton, Burt Young e Sylvester Stallone siano gli unici attori presenti in tutti  e sei i capitoli della saga. L’incontro vede entrambi i pugili imbattuti e Mason vincere ai punti, ma il pubblico acclama Rocky, quell’eroe che ottiene l’ideale finale per la sua carriera che gli era stato negato nel capitolo precedente.

CREED – NATO PER COMBATTERE – 2015 (di Ryan Coogler)

Creed è lo spin-off della saga, ambientato nove anni dopo il sesto capitolo e segna il passaggio di consegne di Rocky Balboa, che per la prima volta cede il ruolo di protagonista. Paulie è morto e Rocky continua in solitaria a gestire il ristorante. Protagonista del film è Adonis Creed, figlio di Apollo, interpretato da Michael B. Jordan, all’epoca reduce dal disastro di I fantastici 4 e prima del suo ruolo di villain in Black Panther, che chiede a Rocky di diventare suo allenatore per affrontare il campione del mondo dei mediomassimi Ricky Conlan (Tony Bellew). Nel frattempo il pugile è anche costretto ad iniziare una lotta personale contro un tumore. La pellicola si rivela un grande successo e ridà linfa vitale alla saga, portando Stallone alla sua seconda candidatura all’Oscar, di nuovo nei panni di Rocky. Nel cast anche Phylicia Rashad nel ruolo di Mary Ann Creed (al posto di Sylvia Meals, che aveva ricoperto il ruolo in Rocky II e Rocky IV), Tessa Thompson in quelli di Bianca e Wood Harris in quelli del figlio di Tony Evers.

CREED II – 2018 (di Steven Caple Jr.)

Creed II ci mostrerà Adonis Creed affrontare sul ring il figlio di Ivan Drago, Viktor (Florian Munteanu), esattamente come fecero i genitori nel 1985. La pellicola sarà quindi un vero e proprio seguito di Rocky IV e vedrà tornare Dolph Lundgren, che riprenderà i panni di Ivan Drago e Brigitte Nielsen che rivestirà quelli dell’ex moglie Ludmilla. Da Creed rivedremo Sylvester Stallone, Michael B. Jordan, Tessa  Thompson, Wood Harris e Phylicia Rashad. Tornerà nella saga anche Milo Ventimiglia, di nuovo nei panni del figlio di Rocky ed assente dal sesto capitolo.