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Un ragionevole dubbio

2014
Titolo Originale:
Reasonable Doubt
REGIA:
Peter Howitt
CAST:
Samuel L. Jackson (Clinton Davis)
Dominic Cooper (Mitch Brockden)
Erin Karpluk (Rachel Brockden)

Il nostro giudizio

Un ragionevole dubbio è un film del 2014, diretto da Peter Howitt.

In rete circola persino un divertente corto (Everything Is Samuel L. Jackson’s Fault) sul fatto che l’attore nero di Washington D.C. venga troppo spesso scelto per interpretare il cattivo di turno o personaggi violenti, di pessimo esempio comunque. Ma come dar torto al Peter Howitt di Sliding Doors sulla scelta di Jackson come controparte del giovane Dominic Cooper in Un ragionevole dubbio? Da quell’esordio (era il 1998) Howitt non ha più avuto una carriera sfolgorante e, anche nel caso di questo thriller, se non fosse per l’interpretazione di Jackson ci sarebbe poco di cui parlare. Mitch Brockden (Cooper) è un giovane assistente procuratore di successo, dalla famiglia splendida e dalla strada spianata.

Tornando ubriaco dalla sua festa di compleanno, investe un uomo in fuga e, dopo aver effettuato una chiamata anonima al 911 si dilegua. L’arresto di Clinton Davis (interpretato da Jackson) per l’omicidio del malcapitato, però, è solo l’inizio di un intreccio che porta Howitt a confrontarsi tra il legal e il serial thriller. Il film non è malaccio, molto classico, forse troppo, e durante la prima ora, durante la quale si dipanano il senso di colpa e le lacrime di coccodrillo del pubblico ministero, l’impressione di déjà vu è forte. Prima dell’altrettanto prevedibile conclusione, l’azione si fa più tesa, anche per l’entrata in scena del fratellastro Jimmy Logan (il Ryan Robbins di The Killing e Falling Skies), forse il “buon samaritano” del titolo di lavorazione del film. E se anche non fosse, ci piace pensarlo.