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Il caso delle probabilità

Autore:
Fabrizio Arrigoni
Editore:
Edizioni Terra marique

Il nostro giudizio

Ambientato in una Parma che sta uscendo a fatica dal lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19, il romanzo di Fabrizio Arrigoni, Il caso delle probabilità (Edizioni Terra marique) ci propone una trama avvincente, dove nulla è come sembra. Il protagonista di questo romanzo si chiama Gabriele Fueri, è uno psicologo annoiato da una vita in cui la pigrizia e l’indolenza hanno preso il sopravvento. Nemmeno il suo lavoro riesce più a dargli grandi soddisfazioni, nonostante i clienti, proprio per gli esiti del lockdown, sono in aumento. “Fueri riteneva che nelle menti aleggiasse uno spirito nuovo, che avesse abbassato le creste e tarpato le ali: la paura. Passava un’ambulanza con le sirene ululanti, è sempre stato così, le sirene hanno sempre ululato. Ma ora si sentivano forti e chiare, nel silenzio marmoreo che sfondavano lampeggiando. Al primo temibile ululato il cuore sobbalzava e la domanda correva repentina: Sarà un Covid? Che differenza poteva fare? La faceva eccome. Un tempo erano i monatti, adesso i volontari della Croce Rossa. Che il prossimo sia io? E ci si guardava un po’ di traverso, diffidenti”. Sono queste le ansie e le paure dei suoi pazienti, ma non tutti sono così. Tra loro ce ne sono alcuni che si intrecceranno, dando vita ad una trama avvincente. Tutto ha inizio con la morte di una delle pazienti Fueri. Apparentemente sembra un incidente stradale, ma poi si scopre essere un omicidio. Poco prima di morire, la donna era stata proprio da Fueri ed era stata sul punto di rivelargli un mistero che anni addietro evidentemente l’aveva coinvolta. La sua morte apre uno scenario inedito per Fueri, che si ritroverà ad indagare su un caso di omicidio collegato alla sparizione di una ragazzina avvenuta molti anni prima. Con lui uno strampalato mago e la vicequestore Simona Costi, a cui Fueri sarà legato più di quanto potrebbe immaginare. La conclusione delle indagini porteranno i protagonisti a far emergere un mondo sommerso dalle tinte fosche, ma insospettabili. Una lettura piacevole, che per le caratteristiche del suo protagonista fa anche sorridere, ma che non è un romanzo fine a sé stesso, poiché spinge il lettore a farsi delle domande, a sollecitare la sua interiorità per conoscersi meglio al di là della maschera che indossa nella quotidianità. Fieri, nonostante i suoi pensieri, con quel suo fare scostante, sa cogliere i segnali che vengono dall’esterno e ci insegna a piegarli alle nostre esigenze.