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Transparent – Stagione 1

2014
Titolo Originale:
Transparent
CAST:
Jeffrey Tambor (Mort/Maura)
Amy Landecker (Sarah)
Gaby Hoffman (Ali)

Il nostro giudizio

Transparent – Stagione 1 è una serie tv del 2014, andata in onda nel 2014, ideata da Jill Soloway.

Prodotti da Amazon e distribuiti nelle modalità insegnate da Netflix, i dieci episodi Transparent – Stagione 1 sono stati messi online contemporaneamente, riscuotendo il successo di pubblico e critica. Tra le serie più attese (e premiate) dell’ultimo anno, Transparent racconta le vicende di una famiglia disfunzionale alle prese col coming out del padre transgender. Quello che Mort ha fatto per tutta la vita è stato travestirsi da uomo per essere accettato dalla società del suo tempo; ciò che decide di fare ora è spogliarsi del proprio passato per indossare l’identità che gli è propria. Le reazioni dei tre figli sono tra loro differenti e ognuna risulta legata alla riscoperta di sé, alla continua ricerca di una rivelazione interiore. Le due figlie si troveranno a mettere in discussione la propria sessualità, mentre il figlio maschio, discografico di successo, farà i conti con la propria insicurezza, proiettata puntualmente nelle disastrose relazioni affettive.

Transparent – Stagione 1 è una serie che affronta il tema del cambiamento e, come il gioco di parole nel titolo suggerisce, quello della trasparenza, dell’onestà verso se stessi e gli altri. La trasformazione fisica di Mort è però solo una metafora di ciò che sta avvenendo nell’intimità di ogni personaggio. Se il coming out del padre provoca nei figli reazioni contrastanti, non è infatti tale rivelazione la ragione che muove le loro scelte. Il racconto è un viaggio nel presente che, attraverso brevi excursus nel passato segreto del protagonista, vuole svelarci i contrasti di una famiglia e le contraddizioni di un’epoca in cui la libertà di poter essere ciò che si desidera sembra fare a pugni con la concreta capacità di diventarlo. È a questo punto che Transparent assomiglia a un raffronto generazionale, dove un vecchio padre costretto a una vita segreta riesce ad affermarsi in una società finalmente moderna, nello stesso modo in cui i figli, all’opposto, faticano a trovare un proprio percorso. In tutto questo marasma resta comunque la famiglia (tema caro all’autrice già sceneggiatrice di vari episodi della bellissima serie Six Feet Under), che, seppure sgangherata e malconcia, è il luogo in cui i drammi e le incertezze vengono condivisi e, qualche volta, superati.

L’interpretazione di Jeffrey Tambor (premiato per questo ruolo ai Golden Globes 2015) ha un che di dolce e straordinario e quella dei personaggi che ruotano attorno al suo percorso di trasformazione non è da meno. In una Los Angeles più descritta che mostrata, tra la gay-friendly West Hollywood e la borghese Pacific Palisades fino alla hipster Silver Lake, il tono leggero e delicato del racconto regala picchi di grande intensità emotiva. Ciò che talvolta appesantisce la narrazione, unica macchia a sporcare questa delicatezza di fondo, è l’eccesso di colpi di scena che, soprattutto negli ultimi episodi, rende a tratti inverosimili le storyline. Quasi si cercasse di esasperare le situazioni di ogni singolo famigliare, capita talvolta di trovarsi di fronte a contenuti e sorprese di cui non si sente la necessità; ma tolta qualche piccola sbavatura, resta una serie toccante, abitata da spaccati di umanità nei quali non è difficile immedesimarsi.