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Thor: Ragnarok

2017
Titolo Originale:
Thor: Ragnarok
REGIA:
Taika Waititi
CAST:
Chris Hemsworth (Thor)
Tom Hiddleston (Loki)
Cate Blanchett (Hela)

Il nostro giudizio

Thor: Ragnarok è un film del 2017, diretto da Taika Waititi

La Marvel è sempre riuscita a portare sulla giusta carreggiata i personaggi che si presentavano al grande pubblico con film banali, basti pensare al primo mediocre Captain America, sorretto poi da due validissimi sequel nettamente migliori. Con buona pace di Hulk che vive ancora di diatribe Marvel-Sony per la gestione dei diritti di sfruttamento cinematografico, il più grande personaggio bistrattato tra tutto il pantheon Marvel è stato proprio Thor. Il primo capitolo era un’interessante esperimento – eroe che si divideva tra il suo mondo magico, Asgard e il mondo degli umani con tutte le sue difficoltà – ma purtroppo il responso di critica e pubblico non portò entusiasmo. Con il secondo capitolo, Thor: The Dark World, si cercò di calcare di più l’epica fantasy, con risultati forse anche peggiori – non passa giorno che il regista del film, Alan Taylor, non vomiti sullo stesso film o sulla gestione Marvel. Forti del successo di Guardiani della Galassia, per chiudere la trilogia dedicata al Dio del tuono, la Marvel gioca la carta pop. Thor: Ragnarok, da film apocalittico sulla fine di tutto, diventa una commedia spaziale creata e scritta proprio sulla falsariga di Guardiani della Galassia e già qui il problema principale del film: Thor è un personaggio raffinato, pregno di dilemmi intimi che nei precedenti due capitoli avevano segnato apertamente il suo carattere (essere bandito da Asgard prima e la morte della madre dopo).

Con un colpo di spugna, sentendo la necessità di chiudere dopo Iron Man e Captain America anche la trilogia di Thor, la Marvel propone una versione frivola e inedita del Dio del Tuono in Thor: Ragnarok. Senza martello e con i capelli corti, Thor (Chris Hemsworth) farà squadra con Hulk (Mark Ruffalo) ritrovato sul pianeta Sakkar e il fratello Loki (Tom Hiddleston) per sconfiggere Hela (Cate Blachett), primogenita figlia di Odino e Dea della Morte. In questa festosa aria confettata di colori e classiche battutine tipiche delle produzioni Disney, se si riesce a soprassedere sulla deriva comica di Thor, è Loki che ne paga le peggiori conseguenze: da villain più interessante e riuscito di tutti i film Marvel, si trasforma in una macchietta insignificante, rovinando il carisma che lo aveva contraddistinto nelle precedenti apparizioni.

Siamo comunque consapevoli che questa deriva è stata messa in atto per chiudere al meglio delle possibilità la trilogia in attesa del piatto più succulento per i fan, ovvero il prossimo Avengers: Infinity War. Chi ne esce al meglio in Thor: Ragnarok è sicuramente il personaggio del Gran Maestro (Jeff Goldblum), eccentrico, svampito e fuori di testa, il personaggio veicolo di questa nuova visione goliardica e organizzatore di scontri tra gladiatori in arene dove il malcapitato Thor dovrà scontrarsi con Hulk in una sfida all’ultimo sangue, sicuramente la parte più riuscita e interessante del film. Il regista Taika Waititi (Vita da vampiro) ha difeso la sua scelta di stravolgere il concept base di Thor ispirandosi apertamente a Grosso guaio a Chinatown di Carpenter. Scelta coraggiosa, ma forse era meglio un’idea base inedita per un paragone del genere. Il pubblico ha apprezzato (quasi 800 milioni di incasso), la critica un po’ meno.