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They Remain

2018
Titolo Originale:
They Remain
REGIA:
Philip Gelatt
CAST:
William Jackson Harper (Keith)
Rebecca Henderson (Jessica)

Il nostro giudizio

They Remain è un film del 2018, diretto da Philip Gelatt

They Remain è un film strano. Ambientato in un futuro non meglio precisato, ci porta nel laboratorio di due scienziati, Jessica e Keith, impegnati a condurre una ricerca sugli anomali comportamenti della fauna in quella zona boschiva, teatro di eventi misteriosi presumibilmente legati ai riti di una setta. Poco alla volta, tra prove fisiche, indizi e il ritrovamento di un manufatto, i due si troveranno a vivere inquietanti esperienze. Raccontare la trama può risultare ingannevole, poiché questo secondo lungometraggio scritto e diretto da Philip Gelatt passeggia in bilico fra due opposte sensazioni: il suo essere intellettuale, concettuale se non addirittura ermetico è concepito come onesto veicolo per raccontare una storia criptica oppure è un mero esercizio snobistico che nasconde un vuoto di sostanza? Difficile a dirsi quando ciò che abbiamo di fronte non protende verso l’una o l’altra percezione, bensì le alimenta entrambe. È innegabile, infatti, che il film di Gelatt sia consapevolmente enigmatico e più adatto a un festival che a un multisala il sabato sera.

Da una parte abbiamo l’incedere oscuro della narrazione, mai svelato ma sempre accennato in un montaggio che spesso predilige dettagli naturali, formiche, erba, rami e foglie. L’impressione è che sia inutile perdersi in un’esegesi senza speranza, davanti a questo labirinto concentrico dove tutto viene solo suggerito, sfumando i confini della realtà con quelli di un allucinatorio stato febbrile. La scrittura di Gelatt piazza piccoli indizi qua e là, ma non sembra curarsene veramente, quasi fossero un contentino per proseguire un discorso astruso in un’inutile e controproducente ermetismo. La percezione, quindi, è che la suspense venga azzerata e ogni cosa divenga una sonnolenta lista di avvenimenti estremamente noiosi. I silenzi, gli sguardi, i dialoghi che i due protagonisti scambiano, quasi totalmente solitari nell’area boschiva, sono piatti e invece di risultare ansiogeni paiono solo svogliati. They Remain è un film prevedibile nella sua apparente complessità, un dejà vu che forse si snoda su di un piano metaforico o, più probabilmente, che si ammanta di profondità per coprire l’incapacità di suscitare interesse.

D’altro canto, nonostante l’enigmaticità estrema a cui si è soggetti guardando il film, è proprio nei dettagli studiati che parrebbe celarsi il sincero lavoro autoriale del regista. Certo, la pretenziosità è un velo che ricopre tutto il minutaggio, ma la lunga strada verso il climax è sapientemente programmata, in continua e fascinosa ascesa. I due attori, William Jackson Harper e Rebecca Henderson, per la maggior parte del tempo gli unici a reggere la scena, giocano con l’atmosfera sinistra per creare un effetto sempre più disturbante. La coppia ci conduce in un viaggio nella follia fatto di sguardi smarriti, gesti ripetuti in un loop claustrofobico, scambi di battute segnati da sbalzi umorali e, sul fondo, una tensione sessuale che prende vita tra stati allucinatori e, forse, una sorta di strana possessione. Insomma, Philip Gelatt sembra voler premiare lo spettatore che approfondisce, che decide di perdersi in una narrazione straniante, una di quelle che allontanerebbe qualsiasi fruitore di horror o thriller commerciali. Le due facce di They Remain sono queste, due lati della stessa medaglia, due scelte lasciate allo spettatore. Consapevolezza al potere.