Featured Image

The tunnel

2011
Titolo Originale:
The tunnel
REGIA:
Carlo Ledesma
CAST:
Bel Delià
Steve Davis
Andy Rodoreda

Il nostro giudizio

Finanziato dai suoi stessi fruitori e poi diffuso tramite torrent, The Tunnel è un mokumentary horror che utilizza lo stesso espediente narrativo di The Blair witch poject, ma è ambientato in un sotterraneo anziché in un bosco.

The Tunnel, pellicola australiana del 2011, lungometraggio d’esordio di Carlo Ledesma, ha alle spalle un iter produttivo e distributivo del tutto particolare; i produttori del film, Julian Harvey ed Enzo Tedeschi, hanno trovato una soluzione originale all’annoso problema del finanziare un film, in modo semplice ed efficace. Fondata la 135k Project (135.000 è all’incirca il numero di frames necessari per una pellicola di 90 minuti), mettono liberamente in vendita ogni singolo frame del film al prezzo di un dollaro, acquistabile da chiunque tramite Paypal, nelle quantità desiderate. Il film, è stato poi distribuito gratuitamente tramite Torrent, dunque in forte controtendenza alle imperanti crociate pro-copyright. Potere allo spettatore, che diventa egli stesso produttore del film e ha il suo briciolo di gloria in un generico ringraziamento ai supporters nei credits finali; The Tunnel vedrà comunque anche una distribuzione tradizionale, ovviamente a pagamento, tramite la Paramount. Provoca quindi un certa dose di rabbia il fatto che da un progetto originale ed innovativo sia nato un film assolutamente inutile, senza nerbo, dalla sceneggiatura pressochè inesistente e noioso fino al paradosso.

L’ennesimo mockumentary, o docu-fiction, di cui non si sentiva assolutamente il bisogno. L’ennesimo clone di The Blair Witch Project, Rec e dei loro innumerevoli e meno riusciti epigoni. Camera a mano e a infrarossi nel buio, attori che corrono e urlano a caso, videocamere che cadono a terra a ogni piè sospinto, non se ne può veramente più. Potrebbe ancora essere tollerabile se dietro ci fosse un’idea, ma in questo caso c’è il nulla più becero ed assoluto.

The tunnel narra di una troupe televisiva che decide di indagare su un probabile insabbiamento governativo: una crisi idrica ha portato alla decisione di riciclare l’acqua da tunnel sotterranei ferroviari abbandonati. Molti homeless trovano ospitalità in quei tunnel ma il governo nega la loro esistenza, per ovvi interessi economici. Il gruppo di giornalisti decide dunque di scendere nel dedalo sotto la città per smascherare la menzogna del governo, trovando la prevedibile amara “sorpresa”. I protagonisti principali (la giornalista in carriera Natasha, interpretata da Bel Delià e il cameraman Steve, l’attore e cineoperatore Steve Davis), narrano ciò che è loro accaduto in un report televisivo; dunque, si sa già, fin dall’inizio, che sono sopravvissuti. In barba all’effetto sopresa.
Tutto è mortalmente prevedibile, e il film pare davvero aver preso lo stampino Blair Witch Project adattandolo alla circostanze: il bosco è ora un tunnel, la studentessa lagnosa è una giornalista rompiscatole, i due protagonisti maschili sono il contorno e al posto della Strega di Blair troviamo un non meglio identificato babau dei sotterranei.

Il film di Myrick e Sànchez aveva funzionato, nell’ormai lontano 1999. Fino a un certo punto, visto che i due registi dopo l’exploit sono praticamente scomparsi nel nulla. Ma nel 2011 spendere tempo, denaro (degli utenti) ed energie per l’ennesimo clone di una pellicola fortunata e anche sopravvalutata, gettando nel calderone elementi vari da film simili (tra l’altro, la trama è assai somigliante a quella dello sconosciuto The Mole, del 2001), è un’operazione non solo completamente inutile, ma anche offensiva nei riguardi di qualsiasi spettatore dotato di un minimo senso critico. Viene spontaneo chiedersi se qualcuno dei donatori abbia chiesto un rimborso dopo aver visto il film. Sinceramente, ce lo si augura.