Featured Image

The Show

2017
Titolo Originale:
The Show
REGIA:
Giancarlo Esposito
CAST:
Josh Duhamel (Adam Rogers)
Giancarlo Esposito (Mason Washington)
Famke Janssen (Ilana Katz)

Il nostro giudizio

The Show è un film del 2017, diretto da Giancarlo Esposito

La puntata finale di un reality show sfocia in tragedia quando una concorrente apre il fuoco sul responsabile della sua eliminazione e si suicida in diretta televisiva. Il conduttore, Adam Rose, decide di capitalizzare l’interesse mediatico per quel momento di verità estrema con un nuovo spettacolo, This is Your Death, dove i concorrenti termineranno la loro vita per raccogliere fondi da destinare a una causa.
In bilico tra una sottile distopia e un’impietosa fotografia dell’America ai tempi di Donald Trump, The Show è l’ultimo di una lunga lista di film che ipotizzano l’ideazione di un prodotto televisivo dal concept estremo, in cui la vita umana viene barattata per il puro dato di audience e che trova la propria giustificazione morale in una pretestuosa utilità sociale. Un incipit con precedenti che vanno molto indietro nel tempo, addirittura a ben prima della nascita dell’idea moderna di reality: basti pensare al cult The Running Man di Paul Michael Glaser, del 1987, anche se i riferimenti di The Show sono chiaramente più recenti, soprattutto per quanto riguarda lo script (scritto a quattro mani da Noah Pink e Kenny Yakkel), che potrebbe benissimo essere quello di una puntata mai realizzata di Black Mirror.

dentro 1

L’intreccio tra parabole mediatiche e umane del film ricorda, infatti, le dinamiche narrative della nota serie britannica, con la differenza che la voglia di raccontare una storia il più contingente possibile alla nostra realtà contemporanea porta a diminuire sensibilmente la componente distopica, qui ridotta a un mero cavillo giuridico e alle sconfinate praterie di disumanità che apre.  L’aspetto più originale di The Show si trova proprio in questa prospettiva, che pone la deriva sociale non in un’orizzonte plausibile ma distante, bensì dietro l’angolo, in un qualsiasi momento del nostro presente in cui si realizzi la giusta alchimia tra cinismo, arrivismo e attenzione da parte del pubblico. Alla sua seconda prova da regista, Giancarlo Esposito (noto soprattutto per aver interpretato Gus Fring, uno dei villain di Breaking Bad) porta a casa un lavoro solido ma privo di quei guizzi necessari a lasciare il segno.

dentro 2

Se lo stile registico molto televisivo può essere visto come una scelta meditata e coerente con il racconto, e sotto certi aspetti è interessante il contrasto che si crea in alcuni momenti inaspettatamente “gore”, il grosso limite di The Show risiede nel modo in cui viene costruito il percorso psicologico dei suoi protagonisti. Cadenzata con un ritmo talmente regolare da risultare asettica, la storia di Adam Rose non riesce mai a coinvolgere veramente, e di certo non aiuta avere nel ruolo principale Josh Duhamel, perfetta faccia da anchorman ma assolutamente inadatto nei momenti in cui serve un attore capace di un’interpretazione credibilmente drammatica. Unico cavallo di razza del cast – che annovera tra gli altri Famke Janssen e Sarah Wayne Callies – Esposito si riserva anche un ruolo di attore per un personaggio che alla fine risulta quello più coinvolgente dal punto di vista emotivo. Una presenza magari non assolutamente necessaria ai fini della trama, per certi versi quasi un orpello, ma che proprio nel suo essere fuori posto riesce ad arricchire il messaggio di fondo di un film che avrebbe sicuramente giovato di una maggiore irregolarità.