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The Noonday Witch

2017
Titolo Originale:
Polednice
REGIA:
Jiri Sádek
CAST:
Anna Geislerová (Eliska)
Karolína Lipowská (Anetka)
Zdenek Mucha (maggiore Mráz)

Il nostro giudizio

The Noonday Witch è un film del 2017, diretto da Jiri Sádek

Potremmo già chiamarlo “il Babadook europeo”, anche se il confronto risulterebbe impietoso e superficiale. Diretto dal giovanissimo regista Jiri Sádek (classe 1989), il ceco The Noonday Witch è una favola nera sul rapporto tra madre e bambino, così come accadeva nel film di Jennifer Kent. Eliska decide di trasferirsi insieme alla sua piccola figlia Anetka nel paesino di campagna dove era nato suo marito Tomas. Quest’ultimo, però, è morto in circostanze non chiare e la donna si ritrova a dover crescere la figlia, con la quale si impegna a nascondere la sorte del padre, e a sbarcare il lunario da sola. In suo aiuto intervengono spesso gli abitanti del villaggio, che si prodigano per lei in memoria del defunto Tomas. Nella torrida estate del loro arrivo nella nuova casa, madre e figlia verranno a conoscenza di un mistero che aleggia da tempo nel paese: un’oscura presenza che prende i bambini dalle loro case per non riportarli mai più. The Noonday Witch riesce nell’arduo compito di creare un’atmosfera orrorifica in un paesaggio costantemente illuminato dal sole: le sequenze notturne sono infatti poche e non degne di nota. I campi di grano che intervallano le poche case del villaggio sono immensi, pressoché interminabili, quasi a creare un labirinto da cui non solo è difficile uscire ma anche scorgere il pericolo. Vediamo i bambini corrervi per lungo, nascondendosi ogni volta che suona la campana del mezzogiorno e una misteriosa figura femminile vestita di scuro passa davanti ai loro occhi.

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Ma non è solo questa fugace apparizione ad infondere una profonda inquietudine, il comportamento ambiguo degli abitanti del villaggio sembra voler suggerire altro: non una leggenda per spaventare i bambini ma qualcosa di molto più reale e tangibile. La strega dunque esiste? Il rapporto tra Eliska (Anna Geislerova) e la piccola Anetka (Karolina Libowska) si basa su questo dubbio, tra slanci protettivi e conflitti difficili da sanare, con la bambina che pare più spaventata dalla madre che dall’imminente arrivo della strega. Che tutto ciò preannunci un twist di “babadookiana” memoria è sin troppo evidente, così come l’obiettivo finale, quello della riscoperta della maternità, sia lo stesso. Ma The Noonday Witch ha il merito di partire da premesse e intenzioni diverse: ad essere messa sotto accusa è l’involontaria, ma comunque colpevole, predisposizione del genitore ad impedire la crescita e la maturazione del figlio, derivante dalla convinzione che quest’ultimo debba essere sempre protetto e messo al sicuro, anche a costo di non sapere la verità.

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Il film di Jiri Sádek, poi, può vantare una parte centrale davvero solida, connotata da un’atmosfera mistery che ricorda il Pupi Avati di La casa dalle finestre che ridono, quella di una piccola comunità che, di fronte alla curiosità dello straniero, tenta di celare un terribile segreto che doveva rimanere sepolto nel passato. Un segreto che progressivamente si svelerà attraverso la follia della signora Mrazova (Daniela Kolarova), permettendo alla storia di rimanere in bilico tra il reale e il fantastico. Un equilibrio davvero ben gestito seppur prevedibile.  Le somiglianze con il recentissimo cult australiano infatti non inficiano affatto la resa finale, rendendo The Noonday Witch un titolo interessante capace di sfruttare appieno storia e ambientazione.