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The Missing – Stagione 1

2014
Titolo Originale:
The Missing
REGIA:
Tom Shankland
CAST:
James Nesbitt (Tony Hughes)
Frances O'Connor (Emily Hughes)
Tchéky Karyo (Julien Baptiste)

Il nostro giudizio

The Missing è una serie tv del 2014, andata in onda nel 2014 in Inghilterra (BBC), ideata e scritta da Harry e Jack Williams.

Frutto della collaborazione di case di produzione indipendenti per lo più britanniche, The Missing è l’ennesima dimostrazione degli altissimi livelli raggiunti negli ultimi anni dalla televisione inglese. La serie racconta, attraverso due linee temporali poste a otto anni di distanza, il dramma vissuto dai coniugi Tony ed Emily Hughes durante una vacanza in un piccolo paese della Francia e di come tale dramma, insieme a ciò che ne è conseguito, abbia sconvolto le loro vite fino a trasformarle. Tutto ha inizio nel 2006, quando il piccolo Oliver, in un bar molto affollato per via di una partita dei mondiali, scompare dalla vista del padre. Nel 2014 Tony, ossessionato dalla scomparsa del figlio ed incapace di elaborarne l’assenza, è ancora alla ricerca del piccolo. Al contrario di quanto si potrebbe facilmente pensare, a dare il via alla narrazione non è il terrore per la scomparsa, ma la speranza posta in un ritrovamento. «Ho trovato qualcosa», dice Tony al telefono, nella breve sequenza che chiude il cold opening del pilot.

Ciò che accade in seguito è un tuffo in un racconto che, cupo e misterioso, sarà da una parte il percorso nella soluzione di un enigma e dall’altra un viaggio nei territori più oscuri dell’animo umano. Seppure il motore della ricerca sia il mistero che avvolge la sparizione del piccolo e le svolte così come i colpi di scena, ben dosati ed equilibrati, portino lo spettatore attraverso un percorso coinvolgente fatto di indizi e false piste, tra traffici di minori e pedofilia, molti altri sono gli aspetti che rendono questa serie degna di essere vista fino in fondo. Primo fra tutti la capacità di affrontare il tema della perdita attraverso due angolazioni, quelle dei genitori, tra loro uguali e contrarie. Da una parte, la cieca speranza nutrita dai sensi di colpa e a sua volta nutrimento all’ossessione; dall’altra, l’elaborazione di una tragedia e dei fatti che l’hanno causata. A fare la differenza è, di conseguenza, la straordinaria bravura dell’intero cast, in cui spiccano i due protagonisti, scelti del resto non a caso tra le star della televisione inglese: James Nesbitt e Frances O’Connor, entrambi capaci di dare forma a due personaggi credibili e per niente scontati.

A incrociare il racconto principale, che si costruisce in un’alternanza tra passato e presente che caratterizza l’intera stagione, sono le storylines delle persone che, nel bene o nel male, diventano parte dell’indagine offrendo, seppur non sempre in maniera completa, altri spaccati di umanità. Tutto in The Missing sembra essere geometricamente equilibrato, dalla scrittura elegante alle atmosfere grigie e soffocanti, capaci di rappresentare al meglio il sudiciume che può celarsi dentro ogni essere umano, e in grado di trasformare uno splendido paesino francese quale Chalons du Bois nel peggior teatro dei nostri orrori.  A rendere coerente e omogenea la prima stagione di questa serie antologica, infine, la scelta di affidare a Tom Shankland (già apprezzato in The Children) la regia di tutte le otto puntate. Con epilogo non conciliante che, intelligentemente, prova a lasciare aperto il campo alle interpretazioni.