Featured Image

The Lodgers

2017
Titolo Originale:
The Lodgers
REGIA:
Brian O'Malley
CAST:
Charlotte Vega (Rachel)
Bill Milner (Edward)
David Bradley (Bermingham)

Il nostro giudizio

The Lodgers è un film del 2017, di Brian O’Malley.

Irlanda, anni Venti. Edward (Bill Milner) e Rachel (Charlotte Vega) sono una coppia di gemelli orfani che abitano nella residenza di famiglia, fatiscente e sinistra. Sebbene isolati, i due non sono soli: alcune entità invisibili regolano la vita dei due ragazzi in modo ferreo, basandosi su tre semplici regole da non trasgredire. Prima regola: Edward e Rachel, allo scoccare della mezzanotte, devono essere a letto, con la porta chiusa. Seconda: nessuno mai deve attraversare la siepe e accedere alla casa. Terza: i gemelli non possono lasciare l’abitazione in modo definitivo. Il mancato rispetto di questi obblighi comporterebbe la collera degli spiriti degli antenati. Vicina al compimento dei diciotto anni, Rachel conosce un giovane reduce dal quale si sente immediatamente attratta. Per lei rappresenta la possibilità di fuggire dal maniero e dalla maledizione che la perseguita. Edward, però, le si mostra ostile, scivolando nella follia: alla ragazza non rimane che affrontare le presenze ultraterrene da sola, per essere finalmente libera…

The Lodgers è un gotico dalle forme sontuose ed eleganti, che affonda le sue radici nella tradizione del genere, ma si pone in modo eccentrico rispetto all’horror classico. Gli elementi tipici della ghost-story in costume ci sono tutti: la maledizione secolare, la casa infestata da oscure presenze, la vittima sacrificale, l’ambiente cupo e malsano eletto a protagonista attivo della vicenda, la sessualità repressa, sull’orlo di esplodere, della tormentata protagonista. Ma il loro dosaggio e i sottotesti cui essi aprono sono da grande affresco politico e letterario. Brian O’Malley, al suo secondo film dopo il violento thriller sovrannaturale Let Us Prey, cambia registro e si affida a un linguaggio più sommesso ma anche più suggestivo e visionario. Il cuore di The Lodgers, visto il contesto cui il film appartiene, è nell’immagine: potente, evocativa e spesso simbolicamente connotata. La costruzione visiva è densa e stratificata, con un dualismo tra ambienti interni e paesaggi esterni perfettamente bilanciato e narrativamente motivato: da una parte gli spazi tenebrosi e decadenti della grande casa di campagna in cui vivono Rachel e suo fratello gemello Edward, claustrofobici e avvolti dal buio anche durante le ore diurne. Dall’altra, i luoghi esterni alla casa, come il bosco con lago annesso che avvolge la villa in un mistero senza tempo, separandola dalla comunità cittadina dove Rachel va a fare rifornimento di provviste di tanto in tanto. La mise en scène di O’Malley è accurata e ricercata, con una macchina da presa che attraversa l’ambiente con sinuose carrellate ed eleganti movimenti di dolly, rendendo materialmente percepibile la presenza delle creature che infestano la vecchia magione. Sembra quasi che sia il racconto stesso a generarsi dalle immagini, come partorito da esse.

The Lodgers è anche un film sull’emancipazione femminile. Rachel è un’eroina che desidera liberarsi dei retaggi familiari e culturali che la tengono schiava, per costruirsi una vita propria, trasgredendo le regole imposte dai fantasmi dei propri antenati. Sotto questo aspetto, la micro-storia della liberazione personale di Rachel è il riflesso della macro-storia della liberazione politica dell’Irlanda, un Paese che tra il 1919 e il 1921 stava combattendo una guerra per l’indipendenza dalla Gran Bretagna, costituendosi come Repubblica a sé. É in questa chiave che va letto il personaggio di Rachel: i due gemelli sono colonizzati dai fantasmi che vivono in casa, così come gli irlandesi sono colonizzati dagli inglesi che hanno invaso la loro terra.