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Security

2017
Titolo Originale:
Security
REGIA:
Alain Desrochers
CAST:
Antonio Banderas (Eduardo "Eddie" Deacon)
Gabriella Wright (Ruby)
Ben Kingsley (Charlie)

Il nostro giudizio

Security è un film del 2017, diretto da Alain Desrochers

Era il 1998 quando un trentottenne Antonio Banderas, all’anagrafe José Antonio Domínguez Bandera, raggiungeva la consacrazione grazie a La Maschera di Zorro, un successo in grado di incassare 250 milioni di dollari in tutto il mondo. Sono trascorsi quasi vent’anni e il divo spagnolo, complici alcuni guai cardiaci che ne hanno definitivamente compromesso la carriera, ha abbandonato da tempo l’olimpo delle star internazionali, dividendosi tra spot pubblicitari, produzioni minori e sporadiche apparizioni sul grande schermo. Emblematico, da questo punto di vista, è il suo coinvolgimento in Security, action thriller diretto dal canadese Alain Desrochers e riservato al mercato home video. Senza andare troppo per il sottile, una delle locandine promozionali definisce il film “un Die Hard ambientato in un grande magazzino”, ritraendo Banderas nei panni di Eduardo Deacon, un ex capitano dei marines con importanti esperienze di guerra alle spalle. In cerca di un’occupazione, Eddie accetta di lavorare come sorvegliante notturno in un centro commerciale fuori città dove, nel corso della prima ronda, apre le porte a una ragazzina in lacrime, braccata da un’intera task force che intende rapirla e ucciderla. Il motivo: impedirle di testimoniare in un importante processo.

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Gli sceneggiatori Tony Mosher e John Sullivan mettono in piedi la più classica delle operazioni. La trama è imperniata su una serie di personaggi satellite la cui funzione consiste nell’orbitare attorno al protagonista, futuro eroe per caso, e nel rispondere a quelle dinamiche di assedio che costituiscono la pressoché totalità della narrazione di Security. Su di loro non viene rilasciata alcuna informazione, nascono e muoiono all’interno di un determinato cliché: il capo delle guardie pieno di boria, il geek, l’imbranato incapace di intendere e di volere, la ragazza con gli attributi, la preadolescente ipermatura e il cattivo che si spaccia per buono. Il budget non certo irrisorio, circa 15 milioni di dollari, e la scelta di affidarsi a due nomi del calibro di Banderas e di Ben Kingsley, qui nel ruolo del villain, testimoniano quanto la produzione credesse nel progetto. Ciò che sorprende, tuttavia, non è la mediocrità dello script o l’impostazione rétro conferitagli dalla regia, bensì la capacità, da parte di quest’ultima, di destare un involontario e altrettanto tragico umorismo.

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Con il passare dei minuti, infatti, più che ricordare Die Hard, la pellicola di Desrochers si rivela uno strano ibrido tra Mamma, ho perso l’aereo e una qualsiasi puntata di Magnum P.I. o A-Team. Al fine di guadagnare tempo e proteggere la giovane, il capitano Deacon e i suoi colleghi attingono a piene mani dal manuale di difesa firmato Kevin McCallister, servendosi di pinze elettrificate, palloncini e addirittura una macchinina radiocomandata per allestire trabocchetti di ogni sorta. Metodi che, prevedibilmente, non potranno che funzionare contro i mercenari infiltratisi all’interno dell’edificio, dotati delle più moderne attrezzature belliche, eppure incapaci di imbastire un tattica degna di nota. Tralasciando la buona performance di Banderas, il quale ricorda a sé stesso e al pubblico di essere ancora un attore, il punto di forza di Security, anch’esso del tutto fortuito, risiede nel suo potere rassicurante. Al pari di Harry e Marv, i due ladri da strapazzo del classico datato 1990, i cattivi guidati da Kingsley dimostrano quanto il male, alle volte, possa essere patetico.