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Red Sparrow

2018
Titolo Originale:
Red Sparrow
REGIA:
Francis Lawrence
CAST:
Jennifer Lawrence (Dominika Egorova)
Joel Edgerton (Nathaniel Nash)
Matthias Schoenaerts (Vanya Egorov)

Il nostro giudizio

Red Sparrow è un film del 2018, diretto da Francis Lawrence.

Il cuore di Red Sparrow inizia poco più avanti di dove finiva l’ultimo Hunger Games. Lì il corpo di Katniss diveniva forza trainante per la rivoluzione in atto contro Capitol City, ripreso dalla telecamere e oggetto di tifo e ribellione via streaming sugli schermi di tutta Panem. Sempre con Francis Lawrence alla regia, qui, invece, abbiamo Dominika (Jennifer Lawrence), ex ballerina che dopo un terribile infortunio si vede costretta ad abbandonare il palco del teatro per approdare nelle fila dei servizi segreti russi, per conto dello zio, pur di mantenere la casa e la madre gravemente malata. In particolare, entrerà nella squadra Sparrow, spie specializzate nell’ottenere le informazioni usando il proprio corpo come oggetto sessuale, con la mera finalità di puntare all’obiettivo, senza lasciarsi trascinare da sentimenti o fattori esterni.

Francis Lawrence e Jennifer – nessun legame di parentela – ripartono proprio da questo concetto, l’uso del corpo atto a veicolare intrighi e controllo del potere con una cornice strettamente sessuale. Red Sparrow si mostra sin da subito un film vecchio stampo, pregno di quel classicismo che ha sancito il genere, con la paura, sempre presente, che chiunque possa fare il doppio, se non il triplo, gioco.
La tematica della guerra di spie tra Stati Uniti e Russia è stata abusata tanto nel cinema quanto nella letteratura, come un conflitto silenzioso che mai sembra finire, e la missione della stessa Dominika sarà proprio interagire con una spia americana per sapere il nome della talpa che si è insediata nei servizi segreti russi. Se da una parte il film risulta davvero poco appassionante, causa una lunghezza e dilatazione dei tempi che non facilitano la comprensione dei ritmi come della storia, Red Sparrow ha i momenti migliori proprio nell’interpretazione di Jennifer Lawrence, magnetica nel gestire il corpo del suo personaggio: fredda e decisa, impaurita e tosta, elegante e integralmente nuda davanti i suoi compagni di addestramento. La consapevolezza maggiore delle potenzialità del film avviene proprio sulla pelle dell’attrice, che gestisce con garbo il suo personaggio, quasi sempre inafferrabile, oscillando tra presunta fedeltà alle due agenzie spie nemiche, ma muovendosi nel mondo con altre finalità, rappresentando proprio l’archetipo di spia classica, fatta di tradimenti, inganni e mistero.

Tolto questo aspetto, Red Sparrow purtroppo affoga nella sua stessa storia, così classica, prevedibile, difettosa e mal assorbita nel risultato finale, ad eccezione delle prime fasi di addestramento, quello che sembra parlare allo stesso spettatore nel comunicare cosa sia un agente Sparrow: controllo e la possibilità di togliere il potere agli altri per assorbirlo. Si passa ancora sopra la scelta di un cast tutto americano per interpretare russi, ma ciò che serviva al film era una maggiore libertà d’azione e di analisi dello stesso personaggio di Dominika, elemento su cui Francis Lawrence avrebbe dovuto puntare di più, alleggerendo la trama e rendendo il personaggio unico e irripetibile, così da inserirlo nell’Olimpo, al pari di personaggi come Nikita.