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Prowl

2010
Titolo Originale:
Prowl
REGIA:
Patrik Syversen
CAST:
Ruta Gedmintas
Joshua Bowman
Perdita Weeks

Il nostro giudizio

Prowl è un film del 2010, diretto da Patrick Syversen

Fa sempre uno strano effetto annaspare nel mare magnum di schifezze e prodotti scaduti da sottobanco, alla disperata ricerca di qualcosa che ne innalzi la qualità media. E quando ti imbatti, poi del tutto inaspettatamente, in una perla dimenticata, gettata alla rinfusa nel mucchio per concludere l’inventario, ti chiedi se stai sognando o se invece è realtà. Speriamo che Prowl non sia l’eccezione che conferma la regola. La sceneggiatura è molto lineare, rifugge ogni complessità e riporta l’horror a quella dimensione di immediatezza fruitiva, di simmetrica coerenza che ultimamente pare caduta nel dimenticatoio. Un unico luogo, l’assedio, il massacro. La paura vibrante, la tensione, l’odore penetrante dell’attesa prima che si scateni la carneficina. Sembra quasi di essere lì dentro, nella macelleria per vampiri assatanati, di sentirsi i canini appuntiti attorno alla giugulare. Quasi ti identifichi con i disperati protagonisti, perché ci cadi dentro senza accorgertene, sei lì col cuore in gola, circondato dal buio.

dentro 1

Da una parte gli umani, abbastanza credibili, ripuliti da quel coté teen e falso-giovanile che ha distrutto l’iconografia horror degli ultimi anni; dall’altra i vampiri, niente smancerie Twilight ed epigoni cartacei da sezione horror delle librerie, ma una famigliola di mostriciattoli cazzuti e zannuti. Saltano fiori dal buio, graffiando e soffiando come gattacci a cui è stata tirata la coda, sono campioni del salto in alto e hanno la forza brutale di demoni affamati. I primi si fanno ammazzare dai secondi sullo sfondo di uno sperduto stabilimento, fino a quando i disgraziati non si organizzano e tentano di giocare sporco. Allora Amber prende una bottiglia di whisky e prepara una bella molotov fiammeggiante che arde vivo uno dei vampiri, il trucco funziona ma non basta a fermare l’orda. Pian piano, mentre i sopravvissuti tentano di sgattaiolare fuori, vengono catturati uno a uno come involtini su un piatto d’argento, gustati, bevuti e gettati nella spazzatura. Uno del gruppo, il nerd della situazione, viene sollevato per aria da un succhiasangue volante e poi lasciato sfracellare al suolo senza troppi cerimoniali. Cattivissimo.

dentro 2

Amber però non si lascia scoraggiare e ripiglia quel lestofante di Bernard, umano che per vile denaro vende carne (umana) e confezioni di sangue alla famiglia di mutanti. Scivola nell’abitacolo del camion e lo massacra a colpi di pietra, e ben presto del guidatore non resta che un paciugo di roba rossa. Ma lei è rimasta sola, e allora viene abbordata dalla mater vampiressa, la Milf Saxon Trainor che, col suo fedele seguito di guardie del corpo, le rivela quanto sarebbe stato meglio tacere. E non diciamo altro… Prowl non è un grande film, eppure è sorprendente. È vitale, radicale, convulsivo, e dopo un inizio forse un po’ lento e verboso, non dà un momento di tregua. È aria fresca in un panorama sempre più omologato: respirare a pieni polmoni, potrebbe essere l’ultima boccata.