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Prófugos – Stagioni 1 e 2

2011
Titolo Originale:
Prófugos
REGIA:
Javier 'Fox' Patrón
CAST:
Néstor Cantillana (Vicente Ferragut)
Benjamín Vicuña (Álvaro 'Tegui' Parraguez)
Luis Gnecco (Mario Moreno)

Il nostro giudizio

Prófugos è una serie tv cilena del 2011, inedita in Italia, andata in onda nel 2011, scritta da Pablo Illanes.

La Universal Pictures lo ha annunciato, ora è ufficiale: si farà il remake di Scarface di De Palma, a sua volta remake dell’omonimo capolavoro di Hawks. La notizia sembra utile solo ad aizzare i social galli da combattimento, pro o contro a priori a prescindere, invece è lieta come un’annunciazione, perché alla regia ci sarà Pablo Larrain, e chi non capisce quanto legittimo fomento ne derivi, beh, non ha mai visto Prófugos . Seguiteci allora: Prófugos , Primera Temporada, trasmessa nel 2011 da HBO Latino (Sud America). Neanche il tempo di sistemarsi in poltrona e ci ritroviamo catapultati in un inseguimento d’auto nel centro di una metropoli, tra urla feriti e spari. Pochi minuti necessari a catturare l’attenzione eccitata di chi guarda, e stop. Schermo nero e la scritta: “tre giorni prima”. Ritroviamo i protagonisti dell’inseguimento tranquilli e in salute, e la storia comincia. I fuggitivi, prófugos  appunto, sono quattro: Mario Moreno, ex collaborazionista del regime di Pinochet, appassionato di tortura con raptus di ferocia disumana, ma con una debolezza d’animo che lo rende il più vulnerabile dei quattro; Oscar Salamanca, combattente rivoluzionario riciclatosi in trafficante perché tiene famiglia (una figlia adolescente), ancora indomito guerriero nonostante un cancro incurabile ai polmoni; Alvaro “Tegui” Parraguez, poliziotto infiltrato che si ritrova suo malgrado al centro di un complotto inestricabile; Vicente Ferragut, omosessuale non dichiarato, veterinario amico degli animali ma ahi lui figlio del boss, che è una donna e si trova in carcere. Ognuno con le sue motivazioni più o meno recondite, tutti con un passato oscuro, uniti in una corsa forsennata per sopravvivere.

Perché tutti li vogliono morti: polizia (memorabile lo sguardo di ghiaccio dell’agente Marcos Oliva, fascinoso e cattivissimo) e governo, corrotti e non, clan rivali e sicari assortiti. Corrono senza tregua, zigzagando tra Tir stracarichi di bottiglie di vino pregiato che in realtà è cocaina liquida, politici e sbirri, una sinfonia di pallottole coltelli, inseguimenti, corpi stuprati, decapitati, malati di tbc, torturati, rapiti, eviscerati, mutilati e strafatti. Prodotto e diretto dall’autore del triplete capolavoro sulla dittatura di Pinochet (Tony Manero/ Post Mortem/ No) insieme al regista venezuelano Jonathan Jakubowicz, anche Prófugos è ambientato in Cile, con qualche significativa sterzata in Bolivia. Ai giorni nostri la dittatura non si vede, resta nelle ossa e nel sangue, negli occhi e nelle mani dei fuggiaschi. Si affaccia negli incubi, si nasconde tra le lacrime e riempie con rancore i vuoti affettivi che ha generato. Tredici puntate, tutte on the road: azione cristallina, violenza estrema, una sterminata galleria di personaggi e locations straordinarie in lungo e in largo nel territorio cileno, vero co-protagonista. Non basta: passioni roventi e sentimentalismo da far tremare i polsi (siamo pur sempre in America Latina), arricchito e sottolineato dalle canzoni di Camila Moreno, calde e tenere come abbracci di una chica muy hermosa a un condannato a morte.

Al ritmo forsennato e alle tematiche cui siamo sensibili (traffico di droga, complotti, inseguimenti, sparatorie e sesso), si aggiunge la continua alta tensione tra i quattro protagonisti, tutti magistralmente interpretati, costretti a convivere per sopravvivere. Le continue schermaglie tra Salamanca e Moreno e il finale da epopea western testimoniano l’impossibilità, per un Paese come il Cile, di digerire il passato senza conseguenze; questo è, da sempre, lo scheletro doloroso (anche a causa dei suoi legami familiari con esponenti della destra golpista) che sorregge tutto il cinema di Pablo Larrain, uno degli autori mondiali più geniali ed eclettici nonostante la sua giovane età. Prófugos , primera e poi secunda temporada – c’erano rumors di un terza imminente ma non se ne sa più nulla – non è soltanto un prodotto eccelso (un Gomorra La Serie con più politica e azione, tanto per banalizzare), è anche un must per ogni nocturniano.