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Perché si uccidono (La merde)

1976
Titolo Originale:
Perché si uccidono così
REGIA:
Mauro Macario
CAST:
Beba Loncar
Maurice Ronet
Marco Reims

Il nostro giudizio

Perché si uccidono (La merde) è un film del 1976, diretto da Mauro Macario.

Unico film del ligure Mauro Macario, figlio del maggiore Erminio, che nel cinema ha altrimenti lasciato traccia di sé solo in un pugno di aiuto regie, dedicandosi, per il resto, alla realizzazione di programmi musicali per la Rai e alla scrittura (è poeta prolifico e autore di una biografia del padre: Macario, un comico caduto dalla luna). Perché si uccidono?, di cui Macario è responsabile in toto, impiega una buona mezzora a farci scoprire a chi e a cosa alludono rispettivamente la domanda del titolo (i tossicodipendenti) e la definizione del sottotitolo in francese “La merde” (la droga). Ma è proprio in questo preambolo che il film sventaglia le sue potenzialità maggiori, mostrandoci una messa nera in cui la vittima viene marchiata a fuoco sulla vagina e, a seguire, un’orgia tra i partecipanti al rito. Il tutto visto attraverso gli occhi di Andrea (Marco Reims), rampollo di nobile famiglia che sarà poi il protagonista della discesa agli inferi della metedrina e dell’lsd, per empatia con la sua strafatta ex fidanzata Leonora Fani. I due finiscono nelle spire dello spacciatore-finocchio Giuda (Luciano Rossi), poi lei muore per un’overdose, mentre lui incanaglisce progressivamente, ruba, picchia signore inermi, si buca nei pubblici pisciatoi e viene sbattuto in galera, dove due compagni di cella gli spalmano sulla faccia la sostanza del sottotitolo – stavolta non in senso traslato.

la merde 1

Finché la famiglia lo riacciuffa costringendolo a un trattamento di cura e riabilitazione in una clinica, e il meno che gli succede è di venire concupito da un energumeno (Claudio Ruffini). Ma ormai il ragazzo è partito senza rimedio per la tangente e, commesso un delitto il giorno stesso del matrimonio della sorella, non avrà altra alternativa che suicidarsi saltando nel vuoto… Se metà film è sulle disavventure di Reims, l’altra metà concerne invece Luca (Maurice Ronet), un francese amico di Andrea e consigliere di suo padre (che lo aveva salvato dalla fucilazione durante la guerra, onde esaudire un desiderio della moglie morente). Luca è la misura fatta persona, un personaggio che possiede tutte le virtù che mancano agli altri membri della disastrata famiglia, dei quali rappresenta una sorta di coscienza superiore. Anche se i suoi tentativi di salvare Andrea a nulla varranno, e a rimetterci la vita sarà la sua ex moglie Beba Loncar.

3

Drammaturgicamente, siamo dalle parti di una telenovela messicana, sia per l’intreccio che per i caratteri. Ma il film funziona, non si impantana mai e poi l’ossessiva colonna sonora – opera di Willy Brezza e dei Goblin (sotto il nome di Il reale impero britannico) – commenta ed enfatizza bene i momenti salienti. Vanno ricordati il vecchio patriarca (Antonio Pierfederici), la viziata e perversa sorella di Andrea (Micaela Pignatelli), che è la falsa vittima della messa nera e lesbicheggia con Lia Dezman mentre Luciano Rossi tenta a sua volta di allungare le mani sulla patta di Reims, nonché la tremula Fani nel solito ruolo disperato (però all’inizio la si vede nel tripudio di un nudo integrale). La tradizione del film è stata per anni consegnata solo a una copia vhs di provenienza ignota (venezuelana?), in italiano con sottotitoli spagnoli, mentre oggi è possibile vederlo in ottima qualità sul canale youtube di Minerva Pictures