Featured Image

Obbligo o verità

2018
Titolo Originale:
Truth or Dare
REGIA:
Jeff Wadlow
CAST:
Lucy Hale (Olivia)
Tyler Posey (Lucas)
Violett Beane (Markie Cameron)

Il nostro giudizio

Obbligo o verità è un film del 2018, diretto da Jeff Wadlow

Se il Blue Whale Game e le svariate challenge che infestano la rete sono fenomeni recenti, lo stesso non vale per alcuni divertimenti venuti alla luce tempo prima dell’avvento di Internet. Il punto, qui, non è tanto chiedersi chi non abbia mai giocato, almeno una volta nella vita, a obbligo o verità, ma quanto tale gioco nasconda in sé un potenziale di pericolosità incredibile. Su questo potenziale si regge l’ultima produzione Blumhouse, Truth or Dare. Re Mida degli horror 2.0, Jason Blum si ripropone nelle sale senza cambiare di una virgola la propria filosofia produttiva. Con una ricetta per il box office invariata e ancora fresco dell’Oscar alla miglior sceneggiatura originale per il ben più impegnato Get Out, il guru dell’horror contemporaneo torna all’high concept con un’idea semplice, efficace e dal target ben definito. Olivia e alcuni compagni di scuola partono per una breve vacanza in Messico con l’obiettivo di festeggiare la fine degli studi. Fatta conoscenza con Carter, un giovane e apparentemente innocuo coetaneo, il gruppo è invitato a giocare a “obbligo o verità” per scoprire a proprie spese, solo una volta tornati a casa, di essere intrappolati in un gioco spietato e senza vie di uscita.

Alla base del tutto vi è il concetto che un demone, oltre che di esseri viventi, possa impossessarsi di idee e cose, compreso uno dei divertimenti più conosciuti al mondo. Interessante come la scelta del gioco in questione non sia affatto casuale. La natura stessa di truth or dare è infatti quella di spingere le persone verso imposizioni o sfide che altrimenti mai verrebbero accettate o prese in considerazione: terreno fertile su cui costruire un film di genere, ma, soprattutto, elementi fondamentali a garantire la sopravvivenza, nonché l’espansione a macchia d’olio, del gioco stesso. Quel che il Male desidera è diffondersi nel mondo e questo gioco sembra essere lo strumento più efficace per raggiungere l’obiettivo.

Portato avanti da dinamiche d’azione tra Final Destination e Nerve, Obbligo o verità non riesce a dimostrare, però, la stessa fantasia del  primo nell’inscenare le morti dei protagonisti e il medesimo impegno del secondo nel portare sullo schermo contenuti d’attualità. Al netto di tali considerazioni, il film si mostra candidamente per ciò che vuole essere, ovvero un prodotto semplice e dall’incasso garantito che non deluderà il pubblico dei teenager. Per quanto povero d’originalità e guizzi creativi, il film di Jeff Wadlow riesce infatti a far correre brividi lungo la schiena grazie soprattutto all’interessante lavoro svolto sulle espressioni facciali dei “posseduti”. Spetta infatti allo stesso regista, del resto non a digiuno in fatto di horror (The Strain, Bates Motel), il merito di avere escluso fin da subito l’utilizzo di effetti visivi abusati o desueti quali milky eyes e simili, per sperimentare, invece, distorsioni facciali inquietanti e ghigni demoniaci. Il sangue scarseggia, i colpi di scena latitano, ma la paura torna puntualmente a farsi viva negli occhi e nei volti dei personaggi posseduti, per riflettersi inevitabilmente in quelli dello spettatore.