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Man to Man

2017
Titolo Originale:
맨투맨 Maen tu maen
REGIA:
Lee Chang-min
CAST:
Park Hae-jin (Kim Seol-woo)
Park Sung-woong (Yeo Woon-gwang)
Kim Min-jung (Cha Do-ha)

Il nostro giudizio

Man to Man è una serie tv del 2017, diretta da Lee Chang-min

All’inizio, Man to Man ricorda il classico film alla James Bond, con un agente segreto, Kim Seol-woo detto anche “agente K”, che risolve intrighi internazionali con al fianco belle e inconsapevoli donne, sedotte per l’occasione. Un uomo, il suo lavoro, nessun sentimento, tante esplosioni. Poi ci trasferiamo a Seul in Corea del Sud, dove Kim Seol-woo è un ghost agent in missione segreta, la cui copertura consiste nell’essere il bodyguard all’attore Yeo Woon-gwang. Durante tutto il serial, il protagonista dovrà destreggiarsi fra i suoi compiti come spia e quelli come tata personale della star coreana, al cui fianco troviamo sempre Cha Do-ha , sua manager e fan numero uno. Ci sono poi i cattivi della situazione, Mo Seung-Jae e il legislatore Baek, che hanno messo in piedi un piano di corruzione per conquistare la città. Gli alleati di Kim Seol-woo sono Lee Dong-hyun, un procuratore, e Robert Yoon, il suo contatto con  servizi segreti. Gli intrighi nella polizia e nella politica locale portano il protagonista a viaggiare fino in Russia, a sfruttare la fama dell’attore che protegge e a comprare tonnellate di caffè per svegliare Yeo Woon-gwang e per cercare di ottenere la fiducia di Cha Do-ha (miracoli del caffè). L’intrigo spionistico è ben scritto, è bello vedere come la missione si allarga dall’indagine su semplici statuette fino a scoprire il traffico di influenze che imperversa nella città. Durante lo sviluppo della narrazione, si è portati a valutare e a rivalutare molti personaggi, chiedendosi da che parte stiano – anche se devo dire che spesso la risposta è piuttosto prevedibile.

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Il problema è che durante le indagini vengono fornite troppe informazioni tutte insieme, e quando ci sono molti personaggi collegati fra loro, una trama solida deve essere sostenuta da solide spiegazioni al pubblico di come si svolgono i fatti. Lo spettatore, che sta ancora cercando di ricordarsi dove come e quando ha visto quel personaggio che sembra essere dietro a tutto e si chiede perché questo avrebbe dovuto agire in quella maniera, rischia di confondersi. Il romanticismo è all’ordine dell’episodio, fra la romance con Cha Do-ha e la bromance con Yeo Woon-gwang. La prima è carina, soprattutto perché Cha Do-ha, durante tutta la serie, sembra essere abbastanza tosta e la vediamo agire per aiutare il suo attore ad avere successo con lo stesso impegno con cui aiuta Kim Seol-woo a compiere il suo dovere. Il problema fondamentale è: quando e perché si innamorano? All’inizio, per il protagonista è solo lavoro: la seduzione della ragazza per sfruttarla che poi diventa altro, ma non ne capiamo bene il motivo.

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Cha Do-ha non sembra suscitare in modo particolare l’interesse del protagonista, e diventa ancora più frustrante successivamente quando la loro storia comincia, e la ragazza sembra perdere la sua grinta. Paradossalmente, pare più adatta all’agente K quando cerca di distanziarlo, senza peli sulla lingua. Verso la fine, però, la sua grinta viene rimessa in luce. E poi c’è il rapporto che si viene a creare  fra Yeo Woon-gwang e l’agente K, che non smette di far sorridere, anche per le difficoltà del protagonista ad esprimere le sue emozioni. In generale. Ma il nostro attore vincerà le reticenze di Kim Seol-woo, grazie alla sua generosità e perseveranza. Concludendo, è bello vedere come lentamente l’agente K diventa meno “robotico” e più umano. Man to Man è una di quelle serie che si possono guardare tranquillamente la sera sul divano per rilassarsi. La trama non vi sorprenderà, ma i personaggi sono ben delineati e, se vi legherete a loro, avrete voglia di scoprire cosa ne sarà di loro e come scamperanno (non sempre riuscendoci) alla prigione.