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Look Away

2018
Titolo Originale:
Look Away
REGIA:
Assaf Bernstein
CAST:
Penelope Mitchell (Lily)
India Eisley (Maria/Airam)
Jason Isaacs (Dan)

Il nostro giudizio

Look Away è un film del 2018, diretto da Assaf Bernstein.

Appena ci imbattiamo in questa diciottenne problematica e i suoi genitori alienati vengono subito in mente Cronenberg e Sam Mendes. Poco dopo, quando è chiaro che la ragazzina è solo una nerd molto carina, (India Eisley è una mistura efficace tra lo sguardo di fiele della più torbida Isabelle Adjani e lo sfattume mestruale dell’Asia Argento pulzellesca) e il suo iter giornaliero è un percorso fatto di umiliazioni e vessazioni del tutto a misura di slasher, iniziamo a pensare a Brian De Palma. Più che Vestito per uccidere, Doppia personalità e Le due sorelle, il modello incontestabile è Carrie lo sguardo di Satana; in fondo Maria è una delle tante nipotine della reietta telecinetica. E se esaminiamo un po’ meglio il conclave di bulli, adulti senza cuore, amici ipocriti, abbiamo davanti la solita Amaramerica a grana grossa dello Stephen King più duro. Persino l’idea risolutiva del film può riportare alla mente La metà oscura, ma senza discorsi meta-narrativi. Qui c’è una sala operatoria, un’ecografia sospetta e un bivio che taglia via qualcosa. E quella cosa torna indietro come un boomerang divino.

Dopo Red Christmas, abbiamo un altro bel pistolotto pro-life. Anche se Look Away non è tutto qui. Prima di tutto c’è un ritratto spietato di un rapporto padre-figlia nocivo e senza speranze. La povera Maria si ritrova un papà (Jason Isaacs) che sembra uscito da un episodio di Bojack Horseman. Se non avete visto Bojack allora vi basti immaginare un uomo ottuso, superficiale, insensibile, inquietante, aggressivo e che fa il chirurgo plastico. Un servitore della perfezione formale, pronto come un giardiniere accorto a livelli da compulsione, a tagliar via sul nascere, qualsiasi ramoscello di inquietudine o erbaccia ribelle che spunti sul corpo e la mente di sua figlia. E la scena del regalo anticipato per il diciottesimo compleanno della povera Maria è uno dei momenti più terribili e rivelatori su quanto un uomo possa, mosso dalle proprie convinzioni affettive, demolire una volta per tutte il carattere in crescita di una ragazzina, passandoci sopra con un muletto di pessime certezze.

Look Away suscita inoltre una riflessione sull’adolescenziale rispetto alla fase infantile. Il vero dramma di un adolescente è che i genitori lo reputino abbastanza grande da lasciare che se la veda da solo con il mostro dell’Armadio. Peccato che quello sia stato sfrattato da demoni ben più grandi e insidiosi e l’ex bambino, non ancora adulto, debba affrontarli da solo. Finché uno è piccolo può correre da papà e dirgli che ha paura perché ha visto la sorella fantasma che lo spia dallo specchio. Il padre lo prenderà per mano e gli mostrerà che non c’è niente dietro lo specchio, a parte un bimbo spaventato. Quando quel ragazzino diventa adolescente, sua sorella è sempre lì e magari ha un sorriso cattivo ma lui non può più dirlo a papà e mamma perché l’unica cosa che otterrà sarà un barattolo per l’esame delle droghe sul comodino l’indomani mattina e magari si ritroverà nello studio di uno psichiatra per ragazzi problematici nel pomeriggio.