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La ragazza del treno

2016
Titolo Originale:
The Girl on the Train
REGIA:
Tate Taylor
CAST:
Emily Blunt
Haley Bennett
Justin Theroux

Il nostro giudizio

La ragazza del treno è un film del 2016, diretto da Tate Taylor

«Il sabato di Raidue è “Nel segno del giallo”» così recitava un tempo il noto slogan delle serate Rai a tinte fosche. Un motto che ben si adatterebbe a La ragazza del treno se non fosse per il fatto che si tratta di un film destinato alle sale cinematografiche. È uscito da poco e le critiche positive impazzano. Il giudizio del pubblico è favorevole e la pellicola è già destinata alla popolarità su larga scala, visto anche il successo mondiale del libro omonimo cui è tratta. Andando subito al sodo: la trama è banale; Rachel, interpretata dalla futura Mary Poppins Emily Blunt, è una donna che ha seri problemi: dopo la fine della sua relazione col primo marito Tom – Justin Theroux – cade nella più nera depressione e si dà all’alcool (a dirla tutta, trincava come un camionista già da prima). Bevendo, rivive i momenti tragici della sua storia passata: l’impossibilità di avere figli, le crisi, i nervi pronti a scattare da un momento all’altro, le figuracce fatte fare a suo marito davanti ai colleghi di lavoro…. La sua storia, e quella del suo ex marito, che ora ha una nuova compagna e una bambina, viene a intrecciarsi con quella di Megan, tata della figlia di Tom. Megan è bella e sensuale ma anche lei con qualche problemino di troppo: sposata, va da un analista al quale racconta il tragico passato da cui proviene e la voglia di finirla anche col compagno attuale. Una sera, Megan scompare e Rachel, in preda ai fumi dell’alcool, è l’unica testimone di cosa sia realmente accaduto alla ragazza. Purtroppo non ricorda nulla.

Le basi per costruire un ottimo thriller ci sono, ma la regia, il montaggio, gli attori – eccezion fatta per la Blunt e Luke Evans -, rendono il tutto decisamente più banale, declassando La ragazza del treno a un film che somiglia ai gialli tedeschi di quarta categoria che Raidue mandava in onda il sabato sera. Prevedibile nelle dinamiche e nel finale. Inutilmente triviale e inverosimilmente violento. Niente spoiler: bicchierata della madonna sulla tempia della protagonista che si rialza come fosse Roger Rabbit quando prende il frigo in testa. Con la differenza che il coniglio riusciva almeno a vedere gli uccellini che gli ruotavano intorno. Altra cosa degna di nota: forse è stata solo un’impressione del sottoscritto ma quando Evans offre da bere del caffè alla Blunt pare le dia una tazza già sporca di rossetto, come se qualcuno ci avesse già bevuto. Si sarebbe portati a pensare: ecco, un segno, certamente si spiegherà alla fine!  Invece no. Pensiero troppo raffinato per una storia del genere. Un errore di montaggio, dunque (notare che la tazza cambia posizione più volte a seconda degli stacchi).

La ragazza del treno pretende di essere un thriller psicologico o quantomeno presentato e confezionato (e venduto) a quel livello, ma il risultato è che lo spettatore farebbe meglio a impiegare 112 minuti della sua vita in qualcosa di utile. Alla fine si è portati a fare un confronto con prodotti di grado decisamente superiore come il meraviglioso Cigno nero con Natalie Portman o il meno conosciuto, ma bellissimo e consigliatissimo, M’ama non m’ama con Audrey Tautou. Ma siamo alle solite: best-seller mondiale (su che basi non si sa), film, pubblico che accorre in massa, delusione totale. Non se ne può più. Tuttavia è consigliato: bisogna conoscere il proprio nemico per evitarlo, quindi andate a vederlo per capire come non deve essere fatto un film o un prodotto destinato al cinema. Decisamente come film tv avrebbe funzionato meglio.