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La prima notte del giudizio

2018
Titolo Originale:
The First Purge
REGIA:
Gerard McMurray
CAST:
Y'lan Noel (Dmitri)
Lex Scott Davis (Nya)
Joivan Wade (Isaiah)

Il nostro giudizio

La prima notte del giudizio è un film del 2018, diretto da Gerard McMurray.

Arrivati ad un punto di inevitabile saturazione del tema trattato con La Notte del Giudizio – Election Year, la saga diretta e ideata da James DeMonaco vira con un quarto capitolo che si pone come prequel, mostrandoci quella che è stata la prima edizione della nuova tradizione americana, la purificazione personale durante la notte del giudizio, 12 ore dove l’omicidio diventa legale, un espediente per sfogare la rabbia repressa di una popolazione sofferente tra crisi economica e lavoro precario. Lasciando la regia a Gerard McMurray, James DeMonaco si occupa solo della sceneggiatura, firmando un’opera che ci porta alle origini, con il governo dei Nuovi Padri Fondatori che vuole eseguire un test presso Staten Island con delle semplici regole: nessuna legge, omicidio libero per sfogare la rabbia repressa, 5000$ se si decide di partecipare, più un bonus per ogni uccisione effettuata. Il gangster locale Dmitri (Y’Lan Noel) e i due fratelli Nya (Lex Scott Davis) e Isaiah (Joivan Wade) decidono di scendere nelle strade per difendere il proprio quartiere, palesemente preso di mira da alcuni rivoltosi e mercenari.

Bisogna dare atto che, nonostante il budget mai sontuoso, ma con un’idea talmente folle quanto politicamente interessante, la saga de La notte del giudizio ha sempre suscitato grande interesse nel pubblico come al sottoscritto, con un secondo capitolo, Anarchia – La Notte del Giudizio, che raggiungeva l’apice sia per le possibilità narrative che per le sfaccettature critiche verso una classe dirigenziale statunitense accusandola di essere la prima causa dei forti distacchi socio-economici in cui versa il popolo americano. La prima notte del giudizio, sulla carta, si mostrava come un capitolo interessante, ricercare nelle motivazioni morali, sociali e politiche gli step che hanno portato all’approvazione di questo decreto, senza evitare di cadere nella trappola del sequel sempre più grosso, pomposo e insipido. Questo aspetto resta abbastanza reticente e ci viene, invece, presentato il programma già in corso: un test da effettuarsi su un piccolo territorio, isolare Staten Island per renderlo un vero e proprio campo di battaglia (con grande strizzatina d’occhio al Battle Royale di Kinji Fukasaku); tutto questo senza introduzione, senza un dilemma morale interno degli organizzatori, forse un segnale di come la saga ormai abbia ormai detto tutto ciò che doveva dire.

La prima notte del giudizio risulta assai convincente sul lato action, mostrando un film molto più muscolare del previsto, con il costante richiamo di una storia prettamente black power contro i bianchi politici borghesi; è facile, quindi, leggerlo come uno dei molti apologhi che si stanno moltiplicando nel cinema americano contro l’attuale presidenza Trump. E forse questo messaggio risulta fin troppo evidente. Nonostante diverse buone intuizioni visive e giocando con il genere horror, La prima notte del giudizio è un dignitoso prequel che mostra, fatalmente, tutte le rughe del ciclo, e rende evidente come l’idea di DeMonaco sia tanto geniale e fuori di testa, quanto impossibile da essere esplorata e dilatata oltre ciò che ci è stato mostrato fino ad oggi.