Featured Image

Io

2019
Titolo Originale:
Io
REGIA:
Jonathan Helpert
CAST:
Margaret Qualley (Sam Walden)
Anthony Mackie (Micah)
Danny Huston (Henry Walden)

Il nostro giudizio

Io è un film del 2019, diretto da Jonathan Helpert. 

La Terra muore ed è diventata praticamente inabitabile. Per questo motivo molte persone hanno voltato le spalle al loro pianeta e si sono trasferite sulla luna di Giove chiamata Io. Un’ultima nave decollerà per consentire ai sopravvissuti una nuova esistenza in quel mondo, ma Sam Walden (Margaret Qualley) non vuole lasciare il pianeta blu e crede in un futuro terreno. Nel corso del dramma raccontato con cura, che dipinge un immaginabile quadro del futuro del nostro pianeta, Sam e il pubblico conoscono Micah (Anthony Mackie); l’uomo atterra  con una mongolfiera nella  “proprietà” della giovane donna  e riesce persino a  convincerla,  dopo alcuni giorni, ad un nuovo inizio su Io. A tal fine, i due escono per cercare l’elio necessario  per il viaggio e si dirigono verso la stazione di servizio. Ma a quel punto Sam fa una deviazione realizzando quello che sembra essere il suo ultimo desiderio: visitare un museo abbandonato – o meglio, le sue rovine. Qui, il dipinto “Leda e il cigno” di Paul Cézanne attira la loro attenzione.

Il significato dell’opera d’arte poi, spiegato da Micah, funziona a infondere una maggiore emotività  nel film, il cui significato si rivela collegato alla mitologia greca. Il famoso quadro di Cézanne mostra il dio Zeus Olimpico, che ha sedotto sotto forma di cigno Leda, che a sua volta guarda un bambino: quindi un Dio e un mortale che hanno creato qualcosa di straordinario, dando i natali a Elena di Troia. Pochi istanti dopo che il dipinto è stato interpretato da Micah, Sam si toglie la maschera antigas (obbligatoria fin qui per sopravvivere) e si scopre che l’ambiente contaminato non la può danneggiare. È sorprendentemente immune all’aria tossica. Soprattutto in relazione  con la scena successiva Io mostra  un tocco emozionante perché, come si apprende proprio alla fine da un flash forward, Micah si stabilirà qualche anno più tardi sulla luna di Giove, mentre Sam è rimasta sulla Terra.

E non solo: la breve relazione  tra i due ha prodotto un bambino, evento che impone un inevitabile  parallelo con Leda e il cigno. Sam potrebbe essere quindi una creatura divina che ha generato un figlio con un essere umano. In generale, il finale del film getta un barlume di speranza, e il fatto che i figli di Micah e Sam siano nati in un ambiente ostile alla vita è di particolare importanza. Così, il film termina su una nota tanto romantica quanto speranzosa, anche se non capiamo del tutto se è vero che la natura si rigenererà in un secondo momento o se questo non è altro che un sogno, la proiezione dei desideri di Sam, come potrebbe esserlo anche quello della nascita miracolosa. Ma il fatto che  Sam ci avesse sempre creduto fa sì che anche il pubblico potrà concludere di buon umore la visione di Io, sulle note dell’impareggiabile Notturno N2  in mi bemolle maggiore di Chopin, costante riferimento musicale del lungometraggio, che con il suo andamento sognante e la sua melodia ispiratrice di libertà e cambiamento, sembra volerci ricordare che nessuna notte è poi così buia. Non un capolavoro assoluto, ma di certo ben girato e interpretato, un film a tratti un po’ lento, ma che di certo farà riflettere.