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Illang: Uomini e lupi

2018
Titolo Originale:
Illang: The Wolf Brigade
REGIA:
Kim Jee-woon
CAST:
Gang Dong-won (Im Joon-kyung)
Han Hyo-joo (Lee Yoon-hee)
Jung Woo-sung (Jang Jin-tae)

Il nostro giudizio

Illang: Uomini e lupi è un film del 2018, diretto da Kim Jee-woon.

C’è stato un momento, durante la sua lavorazione, in cui Jin-Roh: Uomini e lupi poteva essere un live action. L’anime giapponese del 1999, scritto da Oshii Mamoru e diretto da Okiura Hiroyuki, dipingeva una triste e violenta realtà alternativa in cui l’essere umano veniva sconfitto da una società e da una classe dirigente senza scrupoli, assetata di sangue e potere. In questo passato rielaborato, il visionario Oshii aveva raccontato il suo presente e, possiamo dirlo a distanza di quasi vent’anni, il nostro futuro. La storia di Kazuki Fuse, il soldato-lupo, aspettava da tempo una trasposizione dal vero: ci ha pensato Netflix, che ha però affidato l’operazione a una produzione sud-coreana. E in cabina di regia non ci poteva essere nome più altisonante di quello di Kim Jee-woon, non bisognoso di presentazioni dopo Two Sisters, Bittersweet Life, Il buono, il matto e il cattivo e l’ancora inedito in Italia I saw the Devil. L’aspettativa derivante da un soggetto di partenza così prestigioso e da un regista di conclamato talento non viene però ripagata fino in fondo, a dimostrazione che l’arte del buon adattamento non ha mai delle vere certezze.

Innanzitutto Illang: Uomini e lupi si presenta come un vero e proprio reboot in cui l’ambientazione, oltre a essere sud-coreana, è anche spostata in un futuro distopico, mentre l’originale si svolgeva in una Tokyo alternativa degli anni ’50. Nel 2029 le due Coree stanno per formare un governo unitario: a seguito dei disordini provocati da una cellula terrorista anti-riunificazione chiamata “La Setta”, la polizia sud-coreana ha creato Illang, un’unità speciale paramilitare con piena libertà d’azione. Di quest’unità fa parte Im Joon-kyung (Gang Dong-won), ufficiale che, durante un blitz contro i membri della Setta, esita a sparare ad una giovane terrorista che subito dopo si fa esplodere. Sarà l’inizio di un percorso che lo porterà alla più difficile delle decisioni: riabbracciare la propria umanità o riunirsi al suo branco di lupi-soldati? Come si può notare il nocciolo della storia originale rimane centrale, così come la possibile love story tra il protagonista e la misteriosa ragazza di cui poi si scoprirà la vera identità. La riproposizione dell’ambiguo tema del lupo e di Cappuccetto Rosso, che nell’anime diretto da Okiura donava alla storia un sottofondo da favola nera, qui non ha la stessa potenza ed impatto, anche perché la sceneggiatura scritta da Kim Jee-woon porta a esiti completamente differenti da quelli dell’originale.

Illang: Uomini e lupi, pertanto, è un buon prodotto filmico, esaltato dalla regia di un signore che, sia dal punto di vista action che da quello drammatico, sa sempre come rendere al meglio. L’iconica scena nei sotterranei, ad esempio, viene restituita da Kim Jee-woon in maniera tecnicamente ineccepibile. Si sente però, nel procedere della narrazione, la difficoltà nell’approcciarsi al soggetto di partenza, così come il paragone estremamente gravoso. La scelta di una risoluzione diversa, addirittura divergente, nella risoluzione del dramma non è di per sé un difetto, piuttosto resta il rimpianto per un rifacimento che avrebbe potuto essere ancora più dissimile, con un reset pressoché totale ma con lo scopo di raccontare un tema ancora attualissimo. Ciò avrebbe dato una rinfrescata anche a dei personaggi già noti che però, alla fine dei conti, risultano privi di sfumature inedite. Non si mette dunque in dubbio la necessità di una simile operazione, quanto la possibilità della stessa di essere completamente stimolante. Detto questo, quanto è ostica l’arte del rifare!