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Il sesso della strega

1973
Titolo Originale:
Il sesso della strega
REGIA:
Elo Pannaccio
CAST:
Susanna Levi (Susan)
Jessica Dublin (Evelyn Hilton)
Sergio Ferrero (Ingrid-man)

Il nostro giudizio

Il sesso della strega è un film del 1973, diretto da Elo Pannaccio.

Massimo Centini, che era il direttore della fotografia, si ricorda di avere fatto il film, ma non gli consta che fosse un thriller né un horror con al centro una donna in grado, tramite una sostanza arcana, di trasformarsi in un ragazzo. Cosa non strana, visto che in una simile produzione pizza e fichi del solito Pannaccio (parola piana, accentata sulla penultima, Pannàccio), figurano due troupe, con due direttori della fotografia. Chissà che imbroglio c’era sotto. Piuttosto: è assurdo che la sceneggiatura sia firmata da Franco Brocani, aiuto di Pier Paolo Pasolini e regista sperimentale tra gli sperimentali, a cominciare da Necropolis. Da non credere… Trattasi di un dieci piccoli indiani, consumato, come delitti, sui corpi vili di una serie di eredi ai beni di un riccone, la cui sorella (Jessica Dublin), malvagissima, usa una nipote (attrice mai identificata, francese) come killer metamorfica, che quando è maschio ha le fattezze di Sergio Ferrero e in una scena da vedere per crederci tortura una delle interpreti indossando delle unghie malesi, con il commento della straordinaria colonna sonora di Daniele Patucchi che per un buon 70% – facciamo anche 80 – rende memorabile il film..

Il cast del Sesso della strega è, per un amante di questo genere di film, a dir poco sontuoso: c’è Camille Keaton, la quale ricorda che non c’era sceneggiatura e che accettò di girare, a Sermoneta, perché nei paraggi c’era un bel maneggio e ogni giorno lei fuggiva dal set per andare a cavalcare; c’è Lorenza Guerrieri, in quel momento radiante di bellezza e di sensualità come una barra di polonio – rubo a me stesso il copyright della definizione; c’è Gianni Dei, allampanatissimo e con la faccia di uno che ha perso il treno; c’è Donal D’Brian che domandato del film non ricordava nemmeno di averlo fatto; c’è Assunta Sicurezza alias Susan Levi, allora fidanzata di Pannaccio, protagonista nei panni di una scultrice che cerca di cavare da un pezzo di argilla una statuina che si rivelerà profetica rispetto alla soluzione dell’intrigo; c’è Franco Garofalo, che non fa che tampinare sessualmente la domestica zoccolissima Marzia Damon e in un partouze (la scena integrale fu montata nella versione francese di Così così… più forte, del ‘70 ma uscito oltralpe nel ‘73) se la ingroppa insieme a una bionda (Annamaria Tornello) e col coefficiente di bestialità garantito da un pesciolino rosso. Il sedimento gotico lo creano le ambientazioni del palazzo mattatoio: cripte, scale in pietra, tombe con passaggi segreti. E le armi antiche esposte ovunque, in bella vista, perché l’assassino le utilizzi, come nella Bestia uccide a sangue freddo.

Attenzione, che il “sesso della strega” potrebbe alludere meno alla ragazza-uomo che al pelo cespugliosissimo di Marzia Damon su cui cade l’ultima inquadratura. Ad ogni buon conto, si tratta di uno dei thriller più malati che sia possibile citare nel primo quinquennio dei Settanta, forse nel concept di Brocani, addirittura, una versione impazzita di L’angelo sterminatore, visto che nessuno degli eredi massacrandi riesce ad allontanarsi dalla magione dove è ambientato il tutto. Per quanto riguarda versioni e tagli de Il Sesso della strega: il cineracconto pubblicato in Cinesex contiene – ovviamente – molti particolari più audaci nei congressi carnali tra Garofalo e la Damon anche se non ci consente di stabilire se avessero per caso introdotto dell’hard. Una versione alternativa a quella italiana pubblicata da Forni in vhs e ora in dvd per Cinekult, è contenuta nella videocassetta olandese Master video – con lingua italiana –, che in alcune sequenze accorcia brutalmente e in altre, invece, dilata – ad esempio l’orgia col pesce rosso – l’edizione che conosciamo.